Reggio Calabria, 9 aprile 2015 – Proficua riunione del tavolo tecnico che sarà esteso ad altri attori istituzionali e privati di Calabria e Sicilia. L’obiettivo è un rilancio dello scalo in tempi brevi. La Sogas annuncia l’iscrizione all’Associazione degli Industriali.
Una “due diligence” sul bilancio della Sogas, l’individuazione di un grande partner privato per la società di gestione dell’aeroporto dello Stretto, l’apertura al mondo produttivo locale e un recupero pieno dell’utenza messinese. Sono i punti essenziali affrontati nel tavolo tecnico che si è riunito questa mattina in Via del Torrione per gettare le basi del lavoro finalizzato a superare l’attuale modello di gestione del “Tito Minniti”.
Il vertice, tra l’altro, ha registrato la volontà della Sogas di iscriversi a Confindustria Reggio Calabria. L’obiettivo è arrivare alla privatizzazione della società attiva nello scalo di Ravagnese ripensando il ruolo e il modello di governance di un’infrastruttura strategica per l’area dello Stretto.
Il tavolo tecnico, promosso da Confindustria, è stato caratterizzato da toni cordiali e ha visto la partecipazione del presidente e del vicepresidente vicario degli industriali reggini, Andrea Cuzzocrea e Valerio Berti, anche in rappresentanza del mondo imprenditoriale messinese; del presidente della Provincia Giuseppe Raffa, socio di maggioranza di Sogas; e del presidente del consiglio di amministrazione della stessa società, Carlo Alberto Porcino.
Dal confronto è emersa la proposta, avanzata da Cuzzocrea, sostenuta da Raffa e condivisa da Porcino, di procedere a un accertamento approfondito sulla situazione contabile e fiscale della Sogas attraverso una “due diligence” che Confindustria ha chiesto di affidare a un advisor esterno, possibilmente una società di revisione di caratura internazionale. Tale adempimento, è stato convenuto nel corso del vertice, è indispensabile per fornire ad eventuali investitori una visione d’assieme sullo stato di salute dell’azienda, al cui capitale – si è ribadito – è non solo auspicabile, ma necessario che entri un grande partner privato, specializzato nella gestione di aeroporti e affidabile sul piano finanziario. La privatizzazione, tuttavia, potrebbe essere aperta agli attori istituzionali di Reggio Calabria e Messina, anche in ragione del ruolo fondamentale che il “Tito Minniti” riveste per lo sviluppo socio-produttivo dell’area vasta che comprende la Città metropolitana calabrese e l’Area metropolitana messinese.
In questo quadro, il tavolo tecnico ha condiviso la necessità di riattivare in tempi brevi un sistema di frequenti collegamenti con mezzi gommati tra il centro di Messina e l’aerostazione, anche alla luce di un recente esperimento promosso dall’Università Mediterranea e da Confindustria, che ha confermato tempi di percorrenza contenuti (appena 40′) tra la città peloritana e lo scalo. Anche per questo motivo è stato stabilito che le prossime riunioni del tavolo tecnico vengano estese alla partecipazione degli attori istituzionali e imprenditoriali della sponda siciliana.
“Siamo soddisfatti per lo spirito costruttivo di questo incontro – ha affermato Andrea Cuzzocrea – perché abbiamo rilevato un’apertura e una disponibilità al confronto sia da parte del cda della Sogas, sia dalla Provincia che è socia di maggioranza della stessa azienda. La due diligence da noi proposta è il primo passo per arrivare al pieno rilancio dello scalo che dovrà essere il volano per lo sviluppo della Città metropolitana. A Reggio e Messina esiste un mondo imprenditoriale attento e sensibile a questa tematica”.
Da parte sua, Giuseppe Raffa ha sottolineato “la virtuosità di un percorso che potrà portare il nostro aeroporto ad affrancarsi dalle logiche che finora lo hanno relegato a una condizione di marginalità, recuperando un grande ruolo nel panorama degli scali di rilevanza nazionale e internazionale.
Vogliamo portare a Reggio le compagnie low cost più affidabili, incrementando i passeggeri che attualmente si attestato oltre il mezzo milione. Un dato che in assoluto sembra negativo ma che è consolidato nel tempo – ha concluso Raffa – e si basa sullo zoccolo duro dei viaggiatori diretti in due sole tratte, Fiumicino e Linate”.