Come tornare a realizzare le opere che servono al Paese? E’ partito da questo interrogativo l’annuale appuntamento dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili dedicato al tema dei lavori pubblici.
A Napoli gli imprenditori edili di tutta Italia si sono confrontati per due giorni sul tema delle opere pubbliche necessarie al rilancio dell’economia dei territori. Il Presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante, accompagnato dai Funzionari Giovanni Guagliardi e Vincenzo Serra, ha portato al tavolo della discussione le problematiche che investono i territori della Calabria, avanzando proposte per il rilancio del comparto, partendo dall’analisi della riforma degli appalti, appena approvata in prima lettura al Senato.
«Infrastrutture, appalti, bandi di gara, regole e pubblica amministrazione – dichiara il presidente Perciaccante – sono le problematiche con cui il settore edile continua a fare i conti in un Paese dove si parla tanto dei problemi e si impiega troppo tempo a cercare soluzioni efficaci. Se il Paese è in evidente difficoltà, il Mezzogiorno rischia di scomparire, nonostante le risorse di cui dispone e le promesse fatte a più livelli circa la necessità di prestargli attenzione». Per il numero uno di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante, «la priorità è ripartire! Bisogna avere progetti di qualità, alleanze tra le istituzioni e le associazioni, regole certe che semplifichino le procedure e non facciano perder tempo alle imprese, come ad esempio la paventata nuova indicazione di dover rendere noti i nomi dei subappaltatori al momento della partecipazione alle gare d’appalto.
Le nuove direttive europee consentiranno di velocizzare i tempi per la realizzazione delle opere. L’auspicio è che non si aggiungano artificiose prescrizioni nazionali alle disposizioni contenute nelle direttive se si vogliono far ripartire immediatamente i cantieri. Il ministro Delrio ha comunicato di aver chiesto all’Anas di triplicare gli investimenti nella manutenzione delle reti. Ci sembra una buona cosa, soprattutto se consideriamo che i circa 11mila tra ponti e viadotti gestiti dall’Anas sono stati in gran parte realizzati più di 40 anni fa.
Ma bisogna spingere anche sul fronte di un massiccio piano di interventi per superare “gli enormi costi dell’inefficienza logistica”, così come li ha definiti il ministro, collegando infrastrutture e nodi di trasporto». Nel corso del convegno napoletano il presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti ha sottolineato l’importanza del Codice degli appalti che ha appena ricevuto il primo via libera dal Senato, la positiva limitazione delle deroghe e l’attenzione alla trasparenza.
Secondo il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, la riforma degli appalti darà maggiori garanzie e certezze a tutti gli investitori, cominciando da quelli stranieri, sottolineando l’importanza riconosciuta nella riforma alla progettazione, dato che “i lavori non vanno avanti perchè i progetti non sono fatti bene”, e il grande ruolo nella lotta alla corruzione affidato all’Anac.
Applaudito anche l’intervento del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone. «Quello che chiediamo – ha concluso il Presidente Perciaccante – sono misure semplici e trasparenti per combattere l’illegalità, meccanismi chiari che garantiscano la realizzazione dei lavori nei tempi giusti, risorse certe e programmate per tempo».