Home NewsDalle territoriali Gioia Tauro, Confindustria Reggio Calabria: “Adesso si riducano tasse e accise”

Reggio Calabria, 30 luglio 2015 – Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, ha partecipato ieri nella sede della Regione, a Germaneto, al vertice convocato con le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione sul porto di Gioia Tauro.

La riunione, in particolare, è stata focalizzata sulla proroga della cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori del porto. L’ammortizzatore sociale è stato richiesto per il quinto anno consecutivo, a riprova della situazione di grave difficoltà in cui versa il sistema economico che ruota attorno al terminal container tirrenico.

“Purtroppo ci troviamo di fronte ad un mercato caratterizzato da una distorsione della concorrenza che richiede interventi pubblici massicci e incisivi, in grado di eliminare i fattori che non permettono al porto di Gioia Tauro di competere alla pari con i propri concorrenti che invece vengono sostenuti ed avvantaggiati da misure ad hoc messe in atto dai rispettivi governi”, afferma Cuzzocrea.

Il vertice catanzarese è servito anche per una serie di valutazioni più generali, a cominciare dalla questione della Zona economica speciale. “Il presidente Oliverio – sostiene il rappresentante degli industriali reggini – ha ribadito il proprio massimo impegno a cominciare dalla necessità di una immediata modifica del testo del ddl presentato dal consiglio regionale calabrese, alla luce delle recenti novità introdotte negli orientamenti europei sugli aiuti di Stato. Senza questo intervento che armonizza il testo già presentato con gli stessi orientamenti Ue, si rischia di vanificare tutto il lavoro svolto finora sulla Zes”.

Da parte sua, Confindustria ha sollecitato, raccogliendo anche in questo caso l’attenzione del governatore, “interventi strutturali su alcune misure in grado di restituire competitività al sistema Gioia Tauro. Si pensi alle tasse di ancoraggio che non possono dipendere – ha aggiunto Andrea Cuzzocrea – dai soli eventuali tagli alla spesa corrente dell’Autorità portuale. Oggi i porti di transhipment attivi nel nostro Paese sono soltanto due, Gioia Tauro e Cagliari, per cui lo Stato potrebbe ben farsi carico di ridimensionare l’incidenza di un’imposizione fiscale che rende le banchine calabresi poco attrattive rispetto a quelle della sponda sud del Mediterraneo nonché di Pireo e Malta”.

Infine, la richiesta di un nuovo regime volto alla riduzione delle accise “che oggi pesano fino a dieci volte di più di quelle di altri stati europei. Una pressione insostenibile – conclude il presidente di Confindustria – a fronte dei circa 7 milioni di euro che annualmente MCT spende per il carburante dei propri mezzi”.

Articoli correlati

 Copyright 2016-2024 All Rights Reserved Unindustria Calabria - C.F.: 97081270791