Reggio Calabria, 2 agosto 2015 – “E’ bene che sulla Camera di commercio di Reggio Calabria si assuma una posizione matura, seria, sgombrando il campo da ogni equivoco e dal rischio che una vicenda così delicata e strategica per lo sviluppo del nostro territorio venga derubricata a mera questione personale. Per questo, è giusto ribadire ancora una volta la stima verso Lucio Dattola che fino ad alcuni mesi fa ha guidato l’ente”.
Lo afferma Giuseppe Quattrone, componente del Consiglio camerale di Reggio Calabria e presidente della sezione Agroalimentare della Confindustria territoriale.
“Dattola – prosegue Quattrone – è persona perbene e dotata di equilibrio e misura e gli va certamente riconosciuto di aver operato in questi anni alla guida della CCIAA in un territorio economicamente depresso e in pesante ritardo di sviluppo. Non conosco direttamente quale sia stata la gestione della Camera di commercio prima della mia esperienza nel Consiglio camerale, di cui oggi faccio parte nella qualità di rappresentante di Confindustria. Tuttavia, sarebbe stato legittimo attendersi di più da questo ente, probabilmente non dotato di un’adeguata struttura tecnica e amministrativa, sia sul piano numerico che dal punto di vista qualitativo”.
Il rappresentante degli industriali reggini prosegue: “Oggi, però, ogni questione di merito finisce per perdere di significato di fronte al dato assai più rilevante che emerge dal contenzioso avviato dinanzi alla giurisdizione amministrativa da Confindustria, che eccepiva il superamento del numero massimo di mandati consentiti dalla legge per il presidente. Quest’ultimo, peraltro, nelle more della sua rielezione ha anche legittimamente deciso di impegnarsi in politica come candidato a sindaco della città di Reggio, risultando eletto consigliere a palazzo San Giorgio in seguito alla vittoria dell’attuale Primo cittadino Giuseppe Falcomatà. Il Consiglio di Stato, pronunciandosi sulla richiesta cautelare di Dattola, ha confermato quanto stabilito nel merito dai giudici del Tar Reggio Calabria, ovvero la fondatezza delle ragioni di Confindustria e dunque l’illegittimità del quarto mandato di Dattola, pure democraticamente riconfermato dal consiglio della CCIAA. Adesso – dice ancora Giuseppe Quattrone – la questione trascende e supera la stessa contrapposizione tra l’amico Dattola e Confindustria, perché si pone un problema concreto di governance della Camera di commercio. L’udienza di merito dinanzi al Consiglio di Stato, infatti, con ogni probabilità sarà fissata per una data molto lontana. Potrebbe passare anche più di un anno e, tra l’altro, le possibilità che i giudici amministrativi di secondo grado sovvertano le due precedenti pronunce, una sentenza e un’ordinanza, appaiono piuttosto remote. L’economia reggina, mi chiedo, può consentirsi di aspettare tutto questo tempo? Io ritengo di no. Anche perché Lucio Dattola non ha nulla da dimostrare, ha fatto conoscere il suo valore in tutti questi anni e una battaglia attorno al suo nome non serve né a lui né all’economia reggina, sempre più soffocata dalla crisi drammaticamente fotografata dai dati Svimez e Istat. Lucio, se ritiene fondate le proprie ragioni – dice ancora il membro del Consiglio camerale – fa bene ad andare fino in fondo attendendo il merito dinanzi al Consiglio di Stato . Al tempo stesso però la CCIAA non può perdere più neanche un minuto né tanto meno andare incontro all’ipotesi di un commissariamento che si rivelerebbe nefasto per le categorie produttive della Città metropolitana. Per questo, come ho già proposto in Consiglio camerale, ribadisco la necessità di un’immediata calendarizzazione degli adempimenti che possano consentire di restituire piena rappresentanza e operatività alla Camera di commercio. Sarebbe una grave responsabilità – conclude Quattrone – se tutti noi lasciassimo a folle, senza marcia innestata, il motore dello sviluppo della Città”.