Mettere a fattore comune le politiche per lo sviluppo competitivo e le azioni per il dialogo sociale, rendere efficaci gli strumenti per il rilancio della produttività, governare le politiche di coesione per le aree del Mezzogiorno e dare forza ai timidi segnali per agganciare la ripresa. Queste le finalità del progetto “Sviluppo Competitivo del Mezzogiorno attraverso il Dialogo Sociale – SMEDIS”, i cui risultati sono stati illustrati presso la sede dell’università Luiss lo scorso 30 settembre 2015.
Il Progetto Smedis, gestito da Sistemi Formativi Confindustria e finanziato dal Ministero del Lavoro, ha coinvolto 77 responsabili dei processi di contrattazione e concertazione locale di 25 Associazioni Industriali di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per sviluppare, insieme ad organizzazioni sindacali e istituzioni pubbliche, un metodo di lavoro che consenta di governare le politiche di sviluppo industriale dei territori, attraverso l’adozione di buone pratiche di dialogo sociale. Per giungere a questo risultato, il progetto ha implementato un articolato programma di giornate seminariali nazionali ed europee ed incontri locali che hanno approfondito gli aspetti delle relazioni industriali a supporto dello sviluppo dei territori (attraverso i processi di contrattazione e l’impiego delle politiche attive) e quelli legati al fondamentale ruolo delle parti sociali nei processi di programmazione e sorveglianza dei Fondi Strutturali europei.
Il lavoro, profilato sui bisogni reali dei territori, è stato finalizzato alla produzione di proposte progettuali concrete per la realizzazione di iniziative finanziabili attraverso la nuova programmazione europea 2014-2020.
Per la Calabria, le azioni sono state elaborate all’interno di gruppi di lavoro animati dai funzionari delle cinque sedi territoriali di Unindustria Calabria. I risultati dei lavori sono stati illustrati, in occasione del seminario finale del progetto, svoltosi presso la Luiss, dai funzionari Alessandra Fanello e Pierpaolo Mottola.
Presenti a Roma per Unindustria Calabria anche i direttori Rosario Branda, Anselmo Pungitore e Daniela Ruperti ed i funzionari Maurizio Bozzo e Monica Perri, insieme all’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Calabria Federica Roccisano ed al dirigente generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria, Paolo Praticò.
Ha introdotto i lavori della giornata l’Amministratore Delegato SFC e Direttore Scuola di Sistema Confindustria, Costanza Patti che ha ringraziato tutti i partner del progetto e commentato l’ottimo lavoro svolto dalle Associazioni interessate.
Di crisi non indifferenziata e della necessità di una politica industriale per il Paese ha parlato l’economista Domenico Cersosimo mentre il direttore dell’Area Politiche Regionali e della Coesione Territoriale di Confindustria Massimo Sabatini, che ha coordinato i lavori della tavola rotonda del pomeriggio, ha messo l’accento sulle opportunità derivanti dagli strumenti messi in piedi dall’Unione Europea.
I rappresentanti di Confindustria hanno discusso sul come governare le politiche di coesione e sviluppo dei territori dei Mezzogiorno, in un confronto con rappresentanti delle istituzioni e delle forze sociali. Nel corso della tavola rotonda, conclusa dal vice presidente di Confindustria per il Mezzogiorno e politiche regionali Alessandro Laterza, l’assessore regionale al welfare e lavoro Federica Roccisano ha sottolineato la necessità di «guardare al nuovo, tanto in termini di creazione di imprese che di posti di lavoro, senza perdere di vista l’esistenza che necessita di uguali misure di sostegno e di tutela. In caso contrario si creerebbero le condizioni per accentuarne le debolezze con il rischio di innescare fenomeni di alterazione della concorrenza. La nostra azione – ha concluso Federica Roccisano – è improntata ad innovare il modo di interloquire con il ministero provando a ragionare in ottica di sviluppo piuttosto che ripercorrere le vie del passato basate in via esclusiva sulla rivendicazione di ammortizzatori sociali ed interventi similari».
Il Direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria, Pierangelo Albini è intervenuto sul tema “Istituzioni e parti sociali per la costruzione di posizioni e azioni condivise”, sottolineando come le relazioni industriali siano la premessa per la cooperazione vera. Proprio sul tema delle relazioni industriali, “utili a favorire nuovi processi di sviluppo” si è focalizzato l’intervento di Pierpaolo Mottola di Unindustria Calabria, che ha presentato un lavoro sulla “creazione di un modello di contrattazione, da istituzionalizzare a livello provinciale e poi nazionale, tenendo conto anche delle filiere, reti e distretti e non solo della singola impresa”, che si inquadra come naturale prosecuzione dell’iniziativa portata avanti nella regione con il “Patto della Calabria”, promosso da Unindustria e dalle più importanti sigle sindacali. Di “internazionalizzazione ed export come asset prioritario per lo sviluppo delle aziende calabresi” ha parlato Alessandra Fanello di Unindustria Calabria.
Per una testimonianza è intervenuto anche il direttore degli industriali Rosario Branda che ha parlato dell’efficacia del lavoro svolto e dell’importanza della programmazione nazionale e comunitaria per lo sviluppo dei territori. Sulla programmazione dei fondi si è concentrato l’intervento del Dirigente Generale Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria, Regione Calabria, Paolo Praticò che ha sottolineato come si debba “ragionare meglio sulle procedure, concentrandosi su interventi ed azioni specifiche e su un confronto continuo. La scommessa della prossima programmazione dei fondi europei dobbiamo farla insieme per far vincere i territori ed il Paese”.