Nuoro, 12 ottobre 2015 – Serve una “politica industriale europea” che “non c’è ancora”. Lo ha detto a Nuoro il leader della Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo il quale “le forze dell’impresa sono le uniche che possono consentire di trasformare questi segnali in un percorso di crescita duratura”.
“Questo obiettivo può essere realizzato solo rilanciando la manifattura: una priorità di cui c’è ampia consapevolezza in Europa, ma che non ha ancora trovato nell’Europa stessa una sintesi efficace – ha precisato Squinzi -.
In questa direzione stanno andando, invece, i principali competitor come la Germania, la Francia e il Regno Unito, che hanno pianificato interventi mirati per il rilancio del manifatturiero puntando su ricerca, innovazione e nuove tecnologie. Anche la nostra industria va, perciò, supportata con interventi mirati e integrati tra di loro, o correremo il rischio di rimanere fuori dai nuovi percorsi di crescita o di cumulare nuovi ritardi rispetto ai nostri competitori internazionali.
I nuovi bisogni che emergono dalle società avanzate, l’ampliamento della classe media internazionale, l’integrazione tra manifattura e servizi secondo modelli di filiera, l’uso e l’applicazione delle nuove tecnologie – ha concluso – fanno intuire enormi spazi di investimento e crescita in ambiti economico-produttivi già percorsi, ma anche nuovi, come la green economy, il welfare, la fruizione dei beni culturali e naturali”.