Catanzaro, 11 novembre 2015 – Gli interventi a favore dello sviluppo delle città e del territorio, racchiusi nell’Agenda urbana del Por 2014/2020, sono stati al centro del partecipato focus ospitato nella sede regionale di Ance Calabria. Un appuntamento fortemente voluto dai vertici regionali di Unindustria e Ance che hanno voluto accendere i riflettori sul programma varato dalla Regione Calabria e approvato di recente dalla Commissione europea.
L’iniziativa è servita anche come momento di approfondimento tecnico e confronto ragionato, sul più ampio quadro delle politiche infrastrutturali e di rilancio del settore delle costruzioni, in un’ottica di complementarietà del programma regionale con quello nazionale. Presenti all’incontro: Francesco Berna presidente di Ance Calabria, Natale Mazzuca presidente di Unindustria Calabria, Romain Bocognani del Centro studi Ance, Paolo Praticò, dirigente generale del dipartimento Programmazione comunitaria della Regione e Autorità di gestione Por Calabria, e Franco Rossi assessore regionale all’Urbanistica.
“Lo sviluppo delle città e la stessa qualità della vita – ha detto in apertura Berna – sono strettamente legati all’edilizia che in Calabria è un settore che vale il 13% del Pil ma che è in forte crisi. Per questo ci aspettiamo tanto dalla nuova programmazione di cui condividiamo contenuti e linee d’azione. Quella precedente si è rivelata deludente per il nostro settore, adesso crediamo che si debba cambiare pagina. Il nuovo Por stanzia qualcosa come 2 miliardi e 400 milioni di euro e nel contesto dell’Agenda urbana, l’edilizia e lo sviluppo delle città attraversano trasversalmente molti obiettivi. Bisogna però evitare la frammentazione degli interventi, per questo chiediamo una sorta di cabina di regia in grado di assicurare coerenza operativa e monitoraggio costante dei risultati. Avremmo preferito una misura ‘Sviluppo urbano’ dedicata mentre accogliamo favorevolmente l’indicazione della bioedilizia quale specializzazione produttiva intelligente. In ultimo crediamo sia fondamentale lavorare per una complementarietà e integrazione fra programmi, regionale e nazionale specie sul fronte infrastrutture, edilizia scolastica e attrattori culturali, sulla semplificazione delle procedure soprattutto in materia urbanistica e l’utilizzo delle risorse rivenienti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale”.
A dispetto di una lenta ripresa in atto nel centro-nord del Paese il Sud continua ad arrancare. In questo quadro, secondo Mazzuca “una risposta importante potrà venire proprio dal nuovo Por che è il vero, grande progetto di sviluppo per la nostra regione. Impensabile rivivere la confusione delle vecchie programmazioni, ora serve una visione strategica che nasce dall’incontro e dalla condivisione del partenariato affinché le misure siano coerenti con le esigenze del tessuto produttivo e dello stesso territorio. Bisogna accelerare sullo sblocco dei pagamenti alle imprese, magari tornando ai fondi per competenza e cassa della pubblica amministrazione, per uscire dalla crisi che sta attanagliando tutto il sistema economico calabrese. Si respira un’aria nuova – ha rimarcato il presidente di Unindustria Calabria – che però deve essere sostenuta. Il patto con le forze sociali è un esempio del nostro impegno per cambiare il volto e le prospettive della Calabria da qui ai prossimi anni”.
Trent’anni di politiche europee non sono servite a favorire la convergenza del Mezzogiorno verso il livello medio del Pil europeo. “Occorre cambiare radicalmente approccio – ha spiegato Bocognani – ragionare in funzione dello sviluppo del territorio e non più in base ai bandi disponibili. La Regione sembra aver colto questo processo, ora però bisogna superare la bassa capacità amministrativa che secondo l’Ue determina scarsa capacità di spesa. Più della metà delle risorse previste sono di diretto interesse delle costruzioni. E la stessa legge di Stabilità 2016 prevede misure per rilancio degli investimenti pubblici insieme a ere orientamenti essenziali, ovvero la cancellazione del Patto di stabilità interno, l’incremento delle risorse per le infrastrutture e l’accelerazione della spesa per programmi già approvati”.
“Sappiamo che c’è grande attesa – ha sottolineato l’assessore regionale Rossi – in un territorio che ha difficoltà a spendere bene i soldi. Non c’è una struttura matura che consenta di utilizzare risorse aggiuntive, perché va chiarito che di questo si tratta. Il governo regionale è impegnato per riorganizzare il circuito della spesa ordinaria e per ottimizzare risorse aggiuntive. Stiamo lavorando per lo snellimento delle procedure e soprattutto per esempio un aggiustamento della legge urbanistica che consenta alla Calabria di dotarsi di strumenti di governo efficaci e di avere quadro conoscitivo, cosa che oggi ancora manca. Dobbiamo però evitare una rendicontazione basata solo sulla spesa, per avviare un percorso virtuoso sugli effetti determinati da singoli interventi. Il 17 abbiamo convocato comuni proprio per iniziare una stagione diversa sul fronte del recupero urbano e dei contratti di quartiere. E a breve presenteremo anche il Quadro territoriale”.
“Abbiamo trasmesso a Bruxelles l’idea di una filiera operativa credibile e autorevole. E’ un Por snello e concentrato – ha rimarcato Praticò – e anche questo è segnale di rottura rispetto al passato. La semplificazione è un altro asset strategico insieme all’adeguamento degli strumenti ai reali bisogni. E infine la modifica radicale delle procedure attuative e la misurazione dei risultati”. (ANSA).