Reggio Calabria, 29 aprile 2017 – “La notizia che vede la Calabria al primo posto in Europa per il tasso di disoccupazione giovanile conferma, purtroppo, il trend fortemente negativo in atto da tempo nella nostra regione e che sembra ancora inarrestabile. Si tratta di un dato a dir poco inquietante che impone una riflessione e, al tempo stesso, una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori direttamente coinvolti”.
E’ quanto afferma il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, presieduto da Samuele Furfaro, in relazione agli esiti della recente indagine Eurostat sul lavoro secondo cui la Calabria è la regione europea che nel 2016 ha fatto registrare il maggior tasso di disoccupazione giovanile con un dato che si attesta al 58,7%. Peggio solo Ceuta (69,1%) e Melilla (63,3%), le due città autonome spagnole situate però in Marocco.
“Di fronte ad uno scenario simile – proseguono i giovani imprenditori reggini – non resta che prendere atto del fallimento, potremmo dire a questo punto epocale, della classe politica, senza distinzioni di colore e in un arco di tempo che ormai abbraccia gli ultimi trent’anni. E se l’emergenza lavoro nel Mezzogiorno non è stata mai davvero al centro dell’agenda politica, tanto nazionale quanto locale, registriamo con grande amarezza che delle sorti della Calabria non sembra più interessare a nessuno. Non vogliamo generalizzare, al contrario, con pieno senso di responsabilità sappiamo di dover guardare anche in casa nostra rivolgendo un richiamo forte alla stessa classe imprenditoriale che, per la parte di propria competenza, ha il dovere di analizzare quanto sta accadendo e imprimere nuovo vigore al proprio ruolo. Come imprenditori – evidenzia il Gruppo Giovani dell’associazione di via del Torrione – anche grazie alle iniziative promosse sul territorio da Confindustria in stretta collaborazione con la scuola, registriamo il persistere di una rilevante criticità sotto il profilo culturale. Si ha la percezione, in altre parole, che tra i giovani sia ormai dominante il sentimento di rassegnazione e sfiducia rispetto a un presente e a un avvenire che appaiono totalmente indefiniti. In tal senso siamo fermamente convinti che sia quanto mai urgente avviare un serio confronto sui temi delle competenze specifiche, della promozione della cultura d’impresa, dell’autoimprenditorialità, delle sfide legate all’innovazione e all’industria 4.0 e dell’adeguamento della stessa offerta formativa. E’ davvero devastante, in una realtà come la nostra, che le imprese fatichino a trovare figure specializzate nei vari settori produttivi e che debbano reperire risorse fuori dalla Calabria come purtroppo sempre più spesso avviene. In questa direzione – sottolineano i giovani industriali reggini – intendiamo rilanciare anche il rapporto con l’università per capire come riformulare gli stessi percorsi di alternanza scuola-lavoro che, come appare evidente, fino ad oggi non hanno funzionato adeguatamente. Crediamo sia necessaria una strategia mirata anche sul versante dell’orientamento scolastico focalizzando l’attenzione su quegli asset strategici per l’occupazione e l’economia del nostro territorio quali, ad esempio, il turismo e l’agroalimentare. Bisogna strutturare in chiave più funzionale ed efficace una sorta di vera e propria filiera, formazione-lavoro, che guardi con fiducia anche al contesto locale che, a dispetto della congiuntura economica sfavorevole, può contare su un tessuto produttivo che con coraggio e determinazione si impegna quotidianamente per affermare in questa terra idee imprenditoriali vincenti. Anche alla luce di ciò – conclude il Gruppo Giovani Imprenditori di Reggio Calabria – di qui a breve promuoveremo una serie di incontri con l’università, per avviare un confronto operativo utile a capire come meglio formulare l’offerta formativa alla luce degli scenari che caratterizzano il mercato del lavoro oggi e delle connesse opportunità”.