Home NewsDalle territoriali Intimidazioni ad imprenditori. Più attenzione alla sicurezza la richiesta degli industriali

Intimidazioni ad imprenditori. Più attenzione alla sicurezza la richiesta degli industriali

di Unindustria Calabria

Dallo Stretto al Pollino si registra una recrudescenza delle intimidazioni subite dagli imprenditori. Sono delle ultime ore quelle ricevute da due attività imprenditoriali del settore edile operanti in provincia di Cosenza di cui sono titolari Pasquale Cundari e Andrea Lo Gullo, dirigenti di Ance Cosenza. Solidarietà ai colleghi imprenditori, ai dipendenti delle aziende ed ai familiari viene espressa dal mondo associativo da parte del presidente degli industriali calabresi Natale Mazzuca e del numero uno di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante.

“Stiamo combattendo una battaglia estenuante. Quasi tutti i giorni – commenta Natale Mazzuca – siamo sottoposti a tensioni di varia natura. Il clima di insicurezza che respiriamo ci mortifica come cittadini e come imprenditori e ci sottopone a dure prove. Questi atti inqualificabili ci sviliscono. Tentano di indebolirci ma non arretreremo. Così come i rappresentanti delle istituzioni e gli amministratori pubblici, anche noi imprenditori abbiamo bisogno del sostegno della pubblica opinione ed in particolare dello Stato perché faccia sentire la sua presenza, presidiando il territorio e garantendo certezza del diritto».

Affermare la cultura della sicurezza e della legalità, in tutti i territori, coinvolgendo tutti i cittadini, le categorie produttive, le organizzazioni sindacali, il terzo settore, il mondo della scuola, della ricerca e della formazione è la via da intraprendere seriamente per il dirigente di Unindustria Calabria.

«E’ un problema che ci riguarda tutti – sottolinea il presidente di Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante – perché non riusciremo a crescere e svilupparci se intorno al collo avremo il cappio stretto della cultura criminosa che distrugge quello che di buono si cerca di costruire, con fatica, impegno, sforzi personali e collettivi. Quello che bisogna fare nella direzione della legalità non è mai abbastanza e non dobbiamo abbassare la guardia. Occorre denunciare, impegnarsi quotidianamente al fianco delle istituzioni e delle forze dell’ordine, realizzare iniziative anche nelle scuole dove si iniziano a formare le coscienze».

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