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Intimidazione al Presidente di ANCE Vibo Valentia Gaetano Macri

di Unindustria Calabria

Unindustria Calabria, Mazzuca: siamo angosciati ma non arretreremo

“Siamo angosciati e stanchi ma non arretreremo di un solo millimetro. Legalità e rispetto delle regole sono i nostri fari, la libertà di fare impresa il valore in cui crediamo”.

Così reagisce Natale Mazzuca, da tre anni alla guida di Unindustria Calabria, non appena viene informato dell’ennesima intimidazione subita da un collega nelle utile ore.

“Esprimo la più convinta solidarietà al collega Gaetano Macrì, presidente di Ance Vibo Valentia per la minaccia subita e mi stringo intorno alla famiglia e ai dipendenti dell’azienda. Stiamo combattendo una battaglia che sembra non avere fine ma con convinzione continuiamo a collaborare con lo Stato affinché si presidi il territorio e si garantisca certezza del diritto. E’ una partita che dobbiamo giocare insieme ai cittadini ed a tutte le espressioni dello Stato per avere speranza di poterla vincere».

La solidarietà di Confindustria Reggio Calabria

“Confindustria Reggio Calabria esprime piena solidarietà e totale vicinanza al presidente di Ance Vibo Valentia, Gaetano Macrì, la cui struttura turistica è stata fatta oggetto di un inquietante atto intimidatorio. Si tratta di un episodio estremamente grave che desta sdegno e forte preoccupazione”.

E’ quanto afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera, in relazione al ritrovamento di una bottiglia con del liquido infiammabile e un accendino davanti all’ingresso della struttura turistica di proprietà del presidente di Ance Vibo. “Siamo vicini al presidente Macrì – prosegue Nucera – alla sua famiglia e a tutto il gruppo di lavoro che a lui fa capo e rinnoviamo l’appello ai rappresentanti istituzionali, locali e nazionali, affinché pongano le questioni sicurezza e legalità nel territorio calabrese tra le priorità che è necessario affrontare con urgenza. Non possiamo rassegnarci all’idea – prosegue il presidente degli industriali reggini – che fare impresa e creare sviluppo in Calabria sia un’opera eroica. Questo territorio ha il sacrosanto diritto di giocare alle stesse regole degli altri e di poter affermare in condizioni di piena e totale sicurezza, i numerosi modelli imprenditoriali che è in grado di esprimere. Per quanto ci riguarda – conclude Nucera – continueremo a stare al fianco di Macrì e di tutti quegli imprenditori calabresi, ovvero la stragrande maggioranza, che fanno dell’etica del lavoro e dell’onestà le loro stelle polari contribuendo con passione e dedizione alla crescita e al benessere di questa nostra terra”.

Solidarietà al presidente di Ance Vibo Valentia da parte del Presidente Caruso

Il deprecabile atto intimidatorio ai danni del collega ed amico Gaetano Macrì, Presidente di Ance Vibo Valentia, consumatosi presso la sua struttura turistica, ci vede costretti, dichiara il Presidente di Ance Catanzaro Alessandro Caruso, a ritornare, con grande preoccupazione, su una tematica amara e, purtroppo, ricorrente e che rappresenta uno tra i più seri freni alla crescita culturale ed allo sviluppo economico-sociale del nostro territorio.

Al Presidente Macrì, alla famiglia ed a tutti i suoi collaboratori, va la mia personale solidarietà e quella di tutti i costruttori catanzaresi, nella consapevolezza che, sin da subito, continuerà, con immutato impegno e passione, nelle quotidiane attività, reagendo a coloro che si prefiggono di minare le basi della civile convivenza e della libertà d’impresa.

ANCE Calabria, la vicinanza del Presidente Berna a Gaetano Macrì

“L’ultima intimidazione in ordine di tempo, messa a segno ai danni del collega e amico Gaetano Macrì, presidente di Ance Vibo Valentia, è motivo di indignazione da parte di tutta la categoria dei costruttori edili. A Gaetano rivolgo, a nome mio e dei colleghi calabresi, la piena solidarietà e la vicinanza personale e istituzionale”.

Lo afferma il presidente di Ance Calabria, Francesco Berna, che prosegue: “Auspico che sulla vicenda venga fatta piena luce al più presto, nella consapevolezza del lavoro e dell’impegno che lo Stato sta portando avanti nella nostra regione. Una terra complicata, dove l’esercizio dell’attività d’impresa è diventato sempre più difficile a causa della vera e propria emergenza criminale, che rischia di soffocare la libertà d’iniziativa economica privata, costituzionalmente garantita. Credo che per far fronte a questa situazione – prosegue Berna – per tentare di debellare definitivamente la criminalità, sia necessario continuare con la risoluta azione repressiva dello Stato che ha portato a importantissimi risultati operativi. Ma, accanto a questo, occorre condurre un’azione culturale e sociale molto profonda ed efficace che, necessariamente, si nutre di lavoro, occupazione e opportunità per i giovani. Solo in questo modo sarà possibile far sì che episodi gravi come quello che ha interessato Gaetano Macrì non abbiano più a ripetersi”.

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