Roma, 15 dicembre 2017 – Adeguare le modalità di tassazione all’era digitale è un tema prioritario che va affrontato con urgenza. Un sistema fiscale moderno deve essere in grado di valorizzare le opportunità di crescita che il digitale offre per l’intera economia, perseguendo obiettivi di equità tra i diversi modelli di business.
Il mondo delle imprese è sempre più digitale e il business si muove sempre più frequentemente in una dimensione che valica i confini territoriali. Nell’era della web economy e di Industria 4.0 la normativa fiscale vigente risulta obsoleta.
D’altro canto, trattare il digitale, sotto il profilo fiscale, come un settore a sé stante rischia di non rappresentare correttamente la realtà economica.
Le disposizioni approvate in Senato per riformare la tassazione dell’economia digitale costituiscono un primo tassello verso l’ammodernamento del sistema fiscale italiano che andrà in ogni caso coordinato con gli sviluppi in corso a livello internazionale e, in particolare, a livello europeo, onde evitare censure comunitarie.
I correttivi annunciati, che mirano ad ampliare il raggio di azione della nuova imposta, potrebbero, invece, compromettere le prospettive di sviluppo delle imprese italiane che producono o utilizzano le tecnologie digitali e riversare i maggiori costi sui consumatori finali.