Reggio Calabria, 28 aprile 2018 – Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, guidato dal presidente Samuele Furfaro, ha preso parte al Consiglio centrale dei giovani industriali ospitato a Palermo. L’appuntamento, dal titolo “Il bello dell’impresa, quanto vale la cultura?”, ha posto al centro dei propri lavori i principali temi che animano il dibattito politico e pubblico a livello nazionale, su tutti la delicata e incerta fase che vede impegnate le forze politiche nella formazione del nuovo governo. Spazio anche alle questioni locali, con particolare riferimento al rilancio degli investimenti e all’occupazione giovanile nel Mezzogiorno.
Un momento di confronto a tutto campo, dunque, che il presidente dei giovani industriali reggini (affiancato dagli altri componenti del gruppo Umberto Barreca, Giuseppe Quattrone, Luigi Familiari, Salvatore Presentino e Giuseppe Pizzichemi) ha definito “molto interessante perché ha testimoniato l’impegno e l’attenzione costante delle rappresentanze territoriali della nostra associazione, sulle tematiche cruciali per lo sviluppo e la crescita. Abbiamo fatto il punto sui principali strumenti dei quali oggi si discute per attrare investimenti, quali ad esempio le Zes. In Calabria, in particolare nella provincia di Reggio, ci aspettiamo tanto da questa misura che se attuata in modo efficace, attraverso cioè un’attenta programmazione di ogni singolo intervento, può finalmente consentire al porto di Gioia Tauro e a tutta l’area industriale che gravita intorno ad esso, di diventare un fattore di crescita economica e occupazionale davvero rilevante non solo per la nostra regione ma per tutto il Mezzogiorno”.
Altro dibattito scottante, affrontato nell’assise palermitana, ha inevitabilmente riguardato la questione lavoro. “In tal senso – hanno rimarcato i giovani industriali dello Stretto – fanno davvero spavento le recenti rilevazioni diffuse da Eurostat in materia di forze lavoro nell’ambito dell’Unione europea. Ancora una volta siamo costretti a prendere atto del ruolo di fanalino di coda della Calabria a livello europeo, con un tasso di disoccupazione del 21,6% a fronte di una media Ue del 7,6%. A dir poco inquietante, poi, la percentuale relativa alla disoccupazione giovanile che si attesta al 55,6%, collocando la nostra regione davanti solo a l’enclave spagnola di Melilla in Marocco, all’isola greca Voreio Aigaio, alla regione ellenica di Ipeiros e al territorio francese d’oltremare Mayotte. Tutto ciò – ribadiscono i giovani industriali reggini – è inaccettabile. Siamo giovani imprenditori che hanno deciso di restare in questo territorio ma tale deriva economica e sociale richiede misure urgenti, politiche per il rilancio degli investimenti e delle infrastrutture e, soprattutto, una capacità di programmazione e spesa delle ingenti risorse comunitarie di cui pure questa regione dispone. Gli asset strategici da cui ripartire li conosciamo e, come ribadito anche a Palermo, individuano nel comparto cultura, turismo e ricettività i segmenti sui quali scommettere. Il modello Palermo, capitale della Cultura 2018, dimostra che la strada è questa e che anche in Calabria è possibile realizzarla. Al Sud non mancano idee, proposte e persone disposte a mettersi in gioco, come dimostra la nostra componente giovanile e l’intero circuito che fa capo al Gruppo Giovani di Confindustria nazionale. Ciò che ancora manca, tuttavia, a livello politico – concludono i giovani imprenditori reggini – è una visione credibile e consapevole del futuro. L’auspicio è che si torni presto a lavorare per ricucire un Paese che sembra sempre più diviso a metà, a cominciare dalla nascita, che ci auguriamo possa avvenire a breve, del nuovo esecutivo nazionale”.