“Abbiamo accolto con interesse l’annuncio del premier, Giuseppe Conte, circa l’idea svolgere un consiglio dei ministri in Calabria, in particolare nella provincia di Reggio, quale segno tangibile di attenzione del governo centrale verso il nostro territorio. Tuttavia, crediamo sia importante cogliere questa occasione per porre da subito alcuni interrogativi che, come classe imprenditoriale giovanile, riteniamo particolarmente importanti per il futuro di questa regione”.
E’ quanto affermano i componenti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, presieduto da Samuele Furfaro. “L’iniziativa lanciata dal premier, sebbene non rappresenti una novità nel suo genere, è da considerarsi comunque un messaggio incoraggiante da parte della politica nazionale partendo dal presupposto che “la Calabria sia una regione abbandonata a se stessa”.
Il nostro territorio, proseguono i giovani imprenditori reggini, “sta osservando scomparire un’intera generazione. Ciò che impressiona maggiormente, ancor più del tasso di disoccupazione è infatti quello relativo all’abbandono del territorio da parte dei giovani verso il Nord o l’estero. La nostra regione, il territorio reggino in particolare, rischiano concretamente di vedere azzerata un’intera generazione. Accanto alle problematiche legate ai grossi flussi provenienti dal Mediterraneo, è arrivato il momento di occuparsi seriamente di questo inquietante fenomeno migratorio tutto italiano e di cui quasi nessuno parla. La gente sta scappando dal Sud ed il rischio desertificazione generazionale è praticamente in corso. Sarebbe indispensabile che si arrivasse all’appuntamento annunciato, già con un pacchetto di proposte chiare per arrestare questo fenomeno. Si sta pensando ad una terapia shock? E’ previsto un un set di azioni che possano stimolare subito senza attese il nostro territorio e che abbiano per esempio a che fare con la defiscalizzazione totale e forse perpetua, per neutralizzare l’handicap da isolamento geografico in cui operano le nostre aziende? Si sta pensando ad una nuova politica del lavoro che sia più smart e meno assistenzialista? I bonus di 12 mesi non servono a nessuno e non hanno effetto.
Ci aspettiamo anche di capire se in agenda sono identificati obiettivi e misure previste per far ripartire l’agricoltura e, in particolare, per sostenere quanti, specie fra i giovani, intendono avviare attività imprenditoriali in un settore che in Calabria può svolgere un ruolo chiave per la crescita economica e occupazionale. Attendiamo con ansia di sapere quali siano gli indirizzi del governo, anche alla luce dei recenti accordi siglati con la Cina, riguardo in particolare le prospettive legate alla Via della Seta. In questo contesto sarebbe molto utile conoscere il ruolo previsto per Gioia Tauro e l’annessa area industriale, dal momento che uno dei capitoli cruciali delle intese commerciali riguarda proprio i porti italiani. Siamo in grado di arrivare a 4.000.000 di teu a stretto giro? Siamo certi che un consiglio dei ministri svolto in Calabria non possa eludere una delle questioni strategiche per lo sviluppo, ovvero il rilancio del turismo che, inevitabilmente, si lega a doppio filo alla questione infrastrutturale ancora drammaticamente irrisolta e che pone questo territorio in una inaccettabile condizione di marginalità e isolamento. Conoscere i contenuti del Cdm, inoltre, sarebbe estremamente utile al fine di rendere note le politiche per il lavoro anche alla luce dei dati sconvolgenti sulla disoccupazione giovanile in Calabria. Già solo questo tema meriterebbe un consiglio dei ministri ad hoc tale è la sua vastità, a cominciare dalle misure per arginare l’impetuosa desertificazione del territorio che ogni anno vede partire le proprie migliori risorse giovanili verso le altre regioni d’Italia. Riteniamo, infine, sterile la campagna di alcuni amministratori locali su dove debba essere svolto il consiglio dei ministri. E’ prioritario, semmai, capire insieme cosa si vuole fare della Calabria”.