Si è svolto lunedì 17 giugno, nella splendida cornice della Sala Degli Specchi della Provincia di Cosenza, il convegno organizzato dalla IFM sulla “Trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione”.
Gli interventi dei relatori, a partire dal Presidente della Provincia di Cosenza, On. Franco Iacucci e dall’Assessore del Comune di Cosenza, Michelangelo Spataro, hanno tracciato, a beneficio della qualificata platea degli ospiti, il quadro di riferimento dei processi di trasformazione digitale in atto, ponendo l’attenzione sulle necessità di una governance condivisa tra i vari livelli di governo e il forte coinvolgimento del mondo delle imprese.
Si è dibattuto, inoltre, sulle criticità che un simile processo di cambiamento pone inevitabilmente in essere: qualificazione delle competenze, risorse umane e materiali, consapevolezza dei rischi e delle opportunità del digitale. Infatti, come evidenziato dall’on. Enza Bruno Bossio, se da un lato la governance è stata affrontata attraverso le iniziative attivate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e, a livello locale, mediante l’istituzione della figura del Responsabile della Transizione al Digitale (RTD), continua a mancare la consapevolezza delle potenzialità del digitale sia nella PA che nelle imprese, le prime per essere veramente al servizio del cittadino e le seconde per potersi posizionare meglio sul mercato.
Il dott. Carlo Mochi Sismondi ha rafforzato il concetto ribadendo come la trasformazione digitale non deve essere intesa esclusivamente dal punto di vista informatico ma in termini di cambiamento strutturale nel processo di evoluzione delle PA, che necessita di un processo di rafforzamento e accompagnamento del personale interno. La tecnologia, prosegue Mochi Sismondi, ci viene in aiuto ma è fondamentale perseguire con costanza il processo di cambiamento, con rispetto dei tempi necessari, con visione del futuro, con una governance e adeguata, avendo chiari obiettivi, tempi, risorse, indicatori, con approccio tipico da project management. Concetti che trovano conferma nell’intervento Presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo, il quale pone l’attenzione sulle implicazioni che tale trasformazione comporta nelle realtà locali, rappresentate da piccoli comuni con enormi difficoltà operative.
In conclusione, si può realizzare la trasformazione digitale? Certamente si, come afferma l’ing. Antonia Abramo Direttore Generale della IFM, non si tratta più di una scelta ma di un “must” e questo vale tanto nelle imprese private quanto nella PA. Non abbiamo un tempo infinito; il “digitale” è il mare in cui nuotiamo, è l’aria che respiriamo, è l’ecosistema in cui è immersa la nostra vita. In questo senso è possibile affermare che qualsiasi politica di sviluppo economico non potrà che appoggiarsi sulla trasformazione digitale dei prodotti, dei processi, delle relazioni, delle aziende. La PA digitale è semplicemente una PA migliore, più veloce, più semplice, più vicina ai cittadini, più adatta a produrre “valore pubblico” per la collettività.