“Dai formaggi ai prodotti da forno, alla frutta. L’introduzione di nuovi dazi sulle importazioni statunitensi, paventata dal presidente Donald Trump dopo l’esito dell’arbitrato dell’organizzazione mondiale del commercio, inciderà anche sull’industria calabrese, in particolare quella agroalimentare, che oltre l’Oceano Atlantico ha costruito rapporti di scambio economico ampi e consolidati.
Il paese a stelle e strisce rappresenta per l’Italia e anche per la nostra regione, il secondo mercato estero di maggior rilievo dopo la Germania. Le prime stime valutano l’incidenza dei dazi sull’export italiano tra i 500 milioni e i due miliardi di euro l’anno. Dipenderà dall’ammontare dell’imposta che oscillerà da un minimo del 25 ad un massimo del 100 per cento. Difficoltoso per i produttori calabresi individuare mercati alternativi, nel frattempo le diplomazie sono al lavoro per varare adeguate contromisure”.
Il 3 ottobre il giornalista Salvatore Bruno dell’emittente “LaC” ha chiesto una valutazione sul tema al direttore di Unindustria Calabria Rosario Branda nell’intervista riportata al sottostante link