“L’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, sugli enormi rischi per la tenuta sociale ed economica del territorio, è una delle analisi più lucide che siano state fatte negli ultimi tempi. Condividiamo pienamente le sue preoccupazioni così come le richieste avanzate da Unindustria Calabria per l’assunzione di provvedimenti che generino un positivo ‘shock’ economico. Altrimenti correremo il rischio di veder affondare Reggio, la sua area metropolitana e l’intero Mezzogiorno”.
A sostenerlo è il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Febert, che interviene sull’attuale momento di estrema difficoltà per l’intero tessuto produttivo. “Se è vero che la situazione è assai pesante a livello nazionale – sostiene Febert – è ancor più vero che il nostro territorio è allo stremo, sull’orlo di un abisso economico dal quale con ogni probabilità non riusciremo più a uscire, se non interverranno provvedimenti immediati e concreti da parte delle autorità di governo”.
In particolare, secondo il vicepresidente della Territoriale reggina, “l’immissione massiccia di nuova liquidità è decisiva per la sopravvivenza delle imprese che, in molti casi, solo attraverso la leva del credito possono proseguire la loro attività e assicurare il pagamento di lavoratori e fornitori, contribuendo a mantenere attive le filiere”. Febert, tuttavia, pone l’accento anche su un’altra questione che sta creando gravi preoccupazioni agli imprenditori: “Si tratta della riscossione dei crediti.
In questo momento, con i circuiti economici bloccati a tutti i livelli, le aziende fanno enorme fatica a veder saldate le fatture per le forniture già erogate di beni e servizi. E’ un circolo vizioso perché questo ‘strozza’ letteralmente l’economia con gli imprenditori che non hanno strumenti per ottenere soddisfazione dei crediti in maniera concreta e rapida, considerato che l’emergenza coronavirus ha paralizzato tutti i settori amministrativi, compresa la giustizia”.
Dinanzi a questa situazione, denuncia Febert, “si corrono rischi enormi non solo dal punto di vista economico ma anche sul versante delle famiglie, perché un’azienda che non riesce a pagare i propri dipendenti finisce per contribuire, senza volerlo, a innescare un’autentica bomba sociale. Siamo una vera e propria polveriera ed è dunque necessario che le autorità di governo nazionali e regionali intervengano con solerzia per far fronte a questa difficilissima situazione.
Noi imprenditori reggini comunque non molliamo – conclude il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria – e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per stimolare l’economia. In questo quadro, sento di rivolgere un appello ai nostri concittadini: consumiamo prodotti locali e sosteniamo le imprese del territorio perché la circolazione di denaro all’interno dell’economia reggina è fondamentale per sostenere il mercato”.