Home NewsDalle imprese In Calabria i ristoratori di Assapori ripartono tra difficoltà e speranze. Il comparto vale 50 miliardi di fatturato in Italia

In Calabria i ristoratori di Assapori ripartono tra difficoltà e speranze. Il comparto vale 50 miliardi di fatturato in Italia

di Unindustria Calabria

“E’ iniziato il conto alla rovescia. Tra qualche ora si tornerà al lavoro. Più facile a dirsi che a farsi, purtroppo. L’entusiasmo è pari a quello di ogni inizio, la passione è quella di sempre verso una attività che ci ha riempito la vita di stima, contatti, amicizie sincere, familiarità ed affetto verso i tanti collaboratori. Il rischio però è che l’impatto con il nuovo quotidiano possa riservare più di qualche dispiacere”. Lo afferma Concetta Greco, presidente del Consorzio di qualità della ristorazione calabrese Assapori.

Il settore della ristorazione è tra quelli che più hanno sofferto e che più a lungo saranno destinati a soffrire. “Niente potrà essere più come prima – continua la presidente Greco – almeno fino a quando non si avrà la certezza di avere sconfitto questo nemico che si è rivelato più pericoloso ed infido finanche delle prime pessimistiche previsioni. Servirà la tranquillità di un vaccino, il conforto di cure mirate, la condivisione di norme igieniche e comportamentali che vadano ad arricchire il senso civico di ognuno”.

Nel lungo intervallo intercorso qualche ristoratore ha già provato a sperimentare il “delivery” procedendo con la consegna a domicilio di alcune preparazioni. “Questa metodologia potrà continuare a costituire una possibile nicchia di mercato – dichiara la presidente di Assapori – utile per continuare a tenere viva la testimonianza del cibo buono e ben fatto, forte di una selezione accurata della materia prima, preparato con gusto e nel rispetto dei canoni della cucina di qualità. Potrà costituire la prima possibile tipologia di attività per quanti saranno oggettivamente impossibilitati a rispettare le tante prescrizioni indicate nei protocolli di sicurezza. Resta di fondo che la ristorazione è un lavoro che si sceglie soprattutto per passione – sottolinea la presidente del Consorzio Assapori – dove il contatto con i clienti ed i fornitori costituisce da sempre un momento di confronto, di arricchimento e di stimolo a ricercare ed a fare sempre di più e meglio in termini di accuratezza, qualità, capacità di saper regalare suggestioni sempre nuove, diverse e coinvolgenti. Sarà, quindi, determinante costruire e gestire bene l’inevitabile fase di transizione con l’auspicio che possa essere la più breve possibile ed in grado di attenuare in maniera significativa i contraccolpi negativi di questa vera e propria tempesta che ha travolto tutto e tutti”.

Per i consorziati di Assapori “insieme all’impegno che ognuno di noi sta dispiegando, per poter conseguire risultati apprezzabili, serve un intervento pubblico mirato ed efficace, tanto a livello nazionale che regionale. La ristorazione è un comparto importante dell’economia italiana in grado di generare circa cinquanta di miliardi di fatturato. La sua attività sostiene e promuove le eccellenze della filiera agroalimentare e del settore vinicolo a prescindere dalla loro dimensione e con un occhio attento a quelle di prossimità. Ed ancora, rappresenta uno dei principali attrattori turistici, in grado di intercettare domanda qualificata per come più volte testimoniato dalle principali testate giornalistiche straniere”.

Quello che serve nell’immediato alle aziende del settore per ripartire, anche e soprattutto in Calabria, è sintetizzabile in tre principali provvedimenti: garantire un indennizzo adeguato per i mesi di chiusura, sospendere o consentire dilazioni per imposte e contributi, consentire l’accesso al credito con l’abbattimento a zero dei tassi di interessi. “In uno scenario ancora tutto da riscrivere, servirà definire una calibrata, mirata ed efficace strategia di marketing e di cura dell’immagine del territorio e di quanto lo stesso è in grado di assicurare ed offrire. A nessuno sarà consentito nascondersi – conclude Concetta Greco – bisognerà essere realisti ed ottimisti allo stesso tempo, perché il ritorno alla quotidianità non è scontato ed il periodo che potrà intercorrere verso la tanto auspicata normalità, potrebbe risultare ancora lungo”.

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