Di ricadute dell’emergenza Covid nel settore edile in Calabria che si sostanziano nella presenza di pochi cantieri e solo parzialmente attivi, nella sostanziale assenza di bandi di gara, nonostante siano giacenti presso molti enti appaltanti progetti finanziati e pronti per essere cantierati, nell’utilizzo sostenuto della cassa integrazione che interessa la pressoché totalità delle imprese edili parla il presidente di Ance Cosenza ed Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante nell’articolato intervento proposto oggi su Il Sole 24 Ore, speciale dedicato all’edilizia nelle regioni del Sud.
“Il Governo non ha prestato alcuna attenzione specifica al settore – ha sottolineato – tante le misure assunte che però risultano insufficienti, inefficaci ed in alcuni casi penalizzanti e dannose. È il caso della mancata soppressione dello split payment o il tanto annunciato rilancio dei lavori pubblici e della semplificazione procedurale rimasti solo sulla carta. Sul fronte della Regione Calabria vi è stata una positiva interlocuzione nella prima fase emergenziale che ha portato ad una importante immissione di liquidità di carattere straordinario per i cantieri in via di riapertura, soprattutto quelli relativi all’edilizia scolastica. Al momento non si conosce l’esito di alcuni bandi di interesse come quello sui Borghi, così come si ignorano entità ed impatto sul settore dei 500milioni di euro della annunciata riprogrammazione in atto, relativamente al POR 2014/2020. Resta ancora molto da fare e da mettere a punto tanto sul versante degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico quanto sulle infrastrutture in senso lato”.
Il presidente Perciaccante è quindi intervenuto sulle priorità sulle quali puntare per rimettere in moto un comparto ed una filiera che valgono il 12,6% del PIL regionale: mobilitare tutte le risorse disponibili, bandendo le tantissime gare che giacciono in attesa di essere emanate a partire dai Cis che, per la sola città di Cosenza, vale 90 milioni di euro; dare vita in tempi strettissimi ad un piano coordinato di investimenti pubblici finalizzati al ripristino e alla messa in sicurezza del territorio, alla prevenzione del rischio idrogeologico, alla messa in sicurezza ed alla bonifica di siti inquinati ad alto rischio ambientale, al miglioramento della dotazione infrastrutturale, alla riqualificazione degli immobili pubblici, all’ammodernamento e potenziamento dell’edilizia scolastica.
L’intervento si focalizza anche sulle opportunità offerte dal superbonus 110% per la rigenerazione urbana con una disamina dei punti di forza e di debolezza dello strumento e soprattutto sulle ricadute che potrebbe avere sui territori.
In allegato l’intervento integrale.