In una intervista rilasciata a Il Mattino, il vicepresidente di Confindustria Natale Mazzuca parla della necessità di lavorare ad un progetto Paese all’insegna della coesione territoriale, che includa anche il Ponte sullo Stretto per dare senso allo sviluppo dell’Alta velocità al Sud e l’economia marittima, a partire dalle Zes.
“L’economia del mare impegna circa 200 mila imprese, ha un valore aggiunto di 47 miliardi di euro e in termini di economia di retta o in diretta si arriva a 134 miliardi. Non c’è settore più trasversa le di questo ai due gran di asset previsti dal Recovery Fund europeo, la transizione verde e la digitalizzazione: meno inquinamento del mare, trasporti sempre più alimentati da combustibile verde in attesa dell’idrogeno, retro porti e logistica digitalizzati per la gestione delle merci. Non credo che si possa dubitare ancora del peso del l’economia marittima nella spesa dei fondi europei”.
Il vicepresidente di Confindustria per l’Economia del mare, Natale Mazzuca, al giornalista Nando Santonastaso sottolinea la necessità di “accelerare sulla sburocratizzazione, fare riforme non più rinviabili come quella sui tempi della giustizia che la stessa Europa continua a sollecitare, e alle infrastrutture”.
“Non è più il tempo di contrapposizioni Nord-Sud ma di una unità vera – conclude Mazzuca – nella quale il Mezzogiorno deve rappresentare il secondo motore per far ripartire il Paese”.
In allegato l’intervista integrale.