«Logistica avanzata e mobilità sono priorità imprescindibili per agganciare investimenti provenienti dall’esterno e programmare lo sviluppo futuro della Calabria».
Così Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria interviene a seguito dell’inchiesta pubblicata dal Corriere della Calabria sulle proposte inviate dalla Regione per elaborare il Recovery Plan. «L’alta velocità così come gli interventi per potenziare gli aeroporti e la portualità – dice a questo proposito il presidente degli industriali calabresi – non possono mancare se si ha intenzione di aprire la Calabria ai mercati internazionali. Decisivi non solo per rilanciare le aspettative future del turismo ma per garantire scambi commerciali rapidi e alzare il livello di competizione del territorio. Dunque non possono divenire aspetti secondari della programmazione delle opere da mettere in cantiere per la Calabria».
«Negli ultimi anni la nostra economia – aggiunge poi Ferrara – ha attraversato un periodo di ripetute crisi finanziarie ed economiche cui si è aggiunta la pandemia da Coronavirus. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Ciò ha prodotto asimmetrie tra economie e aree geografiche ma soprattutto è stato un potente acceleratore di cambiamenti già in atto da tempo. Per mitigare gli effetti dell’emergenza sanitaria, generare sviluppo ed assecondare ed accompagnare le trasformazioni in atto, l’Unione Europea ha elaborato un piano di aiuti a tutti noi noto come Recovery fund».
«Lo scopo di questo strumento – chiarisce il presidente di Unindustria – è quello di porre le fondamenta della ripresa favorendo la transizione verso modelli produttivi e di mercato più sostenibili ed inclusivi, con un’economia più avanzata, guidata dal digitale, rispettosa dell’ambiente e con una prospettiva internazionale. Il nuovo paradigma economico impone quindi una piena consapevolezza del passaggio storico dell’economia internazionale anche alla nostra regione per adottare un approccio di politica economica in sintonia con questo nuovo orizzonte di sviluppo».
«Per misurarsi concretamente su questo terreno e costruire una nuova prospettiva economica in Calabria – sostiene poi Ferrara – è necessario quindi concentrare gli sforzi investendo prioritariamente su un apparato produttivo ampio moderno ed evoluto. Cio’ avvalendosi dei fondi europei per mettere in campo al più presto un poderoso piano di incentivazione per nuovi investimenti in Calabria che sia in grado di realizzare questa visione trasformazionale basata su nuove tecnologie e nuove competenze».
«Ma per riconoscersi pienamente in questa strategia di sviluppo – sottolinea l’esponente degli industriali calabresi – risulta imprescindibile legare il ciclo degli investimenti in capitale fisso ed immateriale ad una moderna politica per la mobilità delle persone e delle merci. Nella società contemporanea sistemi di trasporto e vie di comunicazione efficienti costituiscono il principale motore per ridurre gli squilibri territoriali, favorire relazioni economiche, attrarre investimenti, internazionalizzarsi».
Da qui l’affermazione, ritornando ai temi delle proposte della Regione da porre al Governo: «L’espansione economica regionale deve poter contare un avanzato sistema di infrastrutture della logistica e della mobilità». «Alta velocità ferroviaria – sottolinea – aeroporti, porti, arterie stradali, infrastrutture digitali costituiscono asset strategici per connettersi con l’economia del futuro. Per rispondere a queste esigenze il Recovery fund può essere molto utile ma non esaustivo».
«Le regole europee – spiega a questo proposito Ferrara – infatti prevedono tempi estremamente ristretti per impegnare e rendicontare alcune tipologie di investimenti pubblici che richiedono tempi più lunghi per essere realizzati. In tale prospettiva bisogna quindi allargare lo sguardo e considerare insieme al Recovery fund anche la programmazione 2021/2027 , i contratti di programma e gli altri strumenti finanziari a disposizione, elementi funzionali di una unica strategia». Per questo Ferrara chiede alla Regione di avere una «strategia complessiva sugli interventi». «L’importante insomma è che – dice a questo proposito indipendentemente dalle fonti di finanziamento su cui poggiare i provvedimenti, gli stessi abbiano un unico filo conduttore, rispondano allo stesso disegno, siano coordinati e funzionalmente collegati ad una visione di economia e società del futuro».
«Quella che – conclude poi il presidente di Unindustria – sia in grado di far superare alla nostra regione i divari infrastrutturali, affermare un’economia avanzata, creare nuovi posti di lavoro, consegnare alle nuove generazioni un domani ambizioso in cui essere protagonisti. La nostra regione si deve dunque preparare alla sfida per il futuro. Per vincerla bisogna avere visione di lungo periodo, perseveranza nelle azioni, ed essere in sintonia con i cambiamenti in corso nell’economia».