“La nostra tenace convinzione è che oggi come mai ci sia l’occasione storica per avviare al Sud un processo nuovo, recuperare i ritardi e invertire le perdite che abbiamo alle spalle. È questo il momento di capirlo e di lavorare a testa bassa”. Con queste parole il Presidente Bonomi ha chiuso i lavori di “Sud e Nord insieme verso l’Europa”, l’evento di Confindustria che si è svolto a Napoli.
Un grande momento di confronto tra le rappresentanze regionali di Confindustria e le Istituzioni Politiche e Amministrative europee, statali e regionali.
Da sempre la frattura economica e sociale è un freno alla crescita complessiva del Paese. Agire con più intensità sullo sviluppo del Sud è una condizione imprescindibile per riportare l’Italia su un sentiero di crescita e convergenza verso l’Europa.
Nel suo intervento Vito Grassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale e Vice Presidente di Confindustria, ha chiesto alle Istituzioni quale sia il vero disegno per invertire la rotta del Mezzogiorno e la vera cabina di regia per una politica industriale complessiva che faccia tesoro degli errori e dei mancati risultati di decenni alle nostre spalle.
Confindustria ha deciso di coordinare le proposte e i progetti della rappresentanza delle 8 regioni del Sud come nuovo modello di coesione e sviluppo integrato e per promuovere l’interconnessione tra territori e centri urbani e stimolare il mercato interno.
E, come ha ricordato Natale Mazzuca, Vice Presidente per l’Economia del Mare, “stiamo lavorando a nuovi progetti sull’Economia del Mare come ‘Costruire il Mediterraneo’, che vuole mettere in rete il Sud a partire dalle ZES e dai porti, che possono divenire nodi territoriali di sviluppo anche per le aree interne in grado di proiettarlo nella competizione internazionale”.
“L’Economia del Mare – ha ricordato Mazzuca – produce un valore aggiunto complessivo diretto pari a 47,5 miliardi e con una capacità di attivazione più che doppia: la somma del valore aggiunto prodotto e di quello attivato, sfiora i 137 miliardi”.