“Il nuovo atlante. Come gli shock globali stanno cambiando l’economia”è il titolo del nuovo numero della Rivista di Politica Economica del Centro Studi Confindustria, consultabile al link
https://www.confindustria.it/home/centro-studi/rivista-di-politica-economica/dettaglio?doc=RPE_come_shock_globali_cambiano_economia_2022_2
Dopo i recenti shock globali, è in corso un profondo ripensamento di molti aspetti dell’economia, dalla politica industriale alla distribuzione del reddito, dalla demografia alle nuove dimensioni del lavoro.
Quanto è importante la politica di bilancio? L’UE è in ritardo rispetto agli sviluppi industriali e finanziari nelle altre grandi aree del pianeta?
Nell’introduzione, a cura di Stefano Manzocchi e Francesco Saraceno, si legge che ” Negli ultimi quindici anni l’economia mondiale si è trovata sulle montagne russe, passando nello spazio di tre lustri per tutte le fasi che aveva sperimentato nel secolo precedente. L’impressionante sequenza di crisi congiunturali o strutturali che abbiamo e stiamo attraversando è tanto più significativa in quanto segue un trentennio, durato dalla metà degli anni Ottanta alla crisi del 2008, di “Grande Moderazione”, di fluttuazioni cicliche poco pronunciate e di inflazione moderata e stabile. Gli eccessi sui mercati finanziari, la disuguaglianza crescente, gli squilibri macroeconomici e commerciali che hanno portato alla crisi finanziaria globale del 2008, hanno provocato un profondo ripensamento del “Consenso” fondato sul modello neo-keynesiano incentrato su efficienza dei mercati e ruolo limitato per le politiche macroeconomiche e strutturali. Si è avviato un dibattito sulla necessità di ripensare il ruolo degli operatori pubblici, nazionali o sovranazionali, nello stabilizzare il ciclo economico, impostare politiche di riforma e innovazione economica e sociale, accompagnare la crescita accanto agli agenti privati e alle parti sociali, semplificare e regolare meglio l’intervento sui meccanismi di mercato. Il dibattito riguarda molti aspetti, dalla politica industriale alla distribuzione del reddito, dalla demografia al sistema dell’istruzione, dalla tassazione alle altre riforme strutturali, dalle nuove dimensioni del lavoro all’efficienza nella pubblica amministrazione. In particolare, la discussione in corso rivaluta il ruolo della politica di bilancio, oggi ridivenuta centrale nella stabilizzazione macroeconomica e nel concorrere alle politiche industriali, dopo essere stata a lungo relegata a un ruolo marginale. Il dibattito sugli investimenti pubblici, sul loro impatto su crescita e occupazione nel breve e nel lungo periodo prosegue oggi, dopo essere stato vivace fin dal 2008, pur in un contesto in cui il debito pubblico è aumentato ovunque dopo la pandemia. Questo numero della Rivista di Politica Economica cerca di fare il punto su alcuni degli aspetti di questo dibattito, che è in corso e non ha ancora portato all’emergere di un consenso simile a quello degli anni precedenti la crisi finanziaria globale. Il tentativo è di presentare, appunto, un atlante pur parziale del dibattito economico come questo emerge negli ultimi anni e, in particolare, dagli shock che hanno colpito nell’ultimo biennio. Gli autori degli articoli qui raccolti di diversa formazione, orientamento intellettuale e prospettive analitiche come nello spirito della Rivista – cercano di fornire al lettore elementi per capire se il dibattito tra accademici e policy maker pone le domande giuste su come la trasformazione della realtà debba essere interpretata e affrontata. E, altrettanto importante, se le risposte sono all’altezza delle sfide che l’economia e la società hanno di fronte”.