La “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
L’agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
A chi si rivolge
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI).
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione del settore inerente alle attività finanziarie e assicurative.
Cosa finanzia
I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ossia a spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità); a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.
Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
- correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa
Le agevolazioni
Consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing)
Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” (istituito dall’art. 2, comma 100, lettera a, della legge n. 662/96) fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili
Il contributo del Ministero è un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari
- 3,575% per gli investimenti 4.0
- 3,575 per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
Investimenti green
L’articolo 1, comma 227, della legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio 2020) ha disposto l’attribuzione di una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse destinate alla misura Nuova Sabatini per investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese.
Nello specifico, si tratta di «investimenti green» correlati all’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Per tali operazioni l’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento.
In attuazione della predetta norma, il decreto interministeriale 22 aprile 2022 prevede, ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato, il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.
Le modalità di presentazione della domanda di accesso al contributo sono descritte nella sezione Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) – Presentazione domande
A partire dal 1° gennaio 2023, la PMI, ad investimento ultimato e previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, compila, in formato digitale ed esclusivamente attraverso la procedura disponibile sulla piattaforma (https://benistrumentali.dgiai.gov.it/Impresehttps://benistrumentali.dgiai.gov.it/Imprese), apposita richiesta di erogazione del contributo (modulo RU) e la trasmette al Ministero, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta. Le modalità per richiedere l’erogazione del contributo sono descritte nella sezione Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) – Erogazione contributo.
In linea generale, il contributo è erogato dal Ministero alle PMI beneficiarie in quote annuali, secondo il piano temporale, riportato nel provvedimento di concessione, che si esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento. In tali casi, la PMI, successivamente alla trasmissione del modulo RU, effettua la richiesta di pagamento su base annuale attraverso l’accesso alla piattaforma, previa comunicazione di eventuali variazioni intercorse.
Rimane, altresì, confermata l’erogazione del contributo in un’unica soluzione solo per le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari: a decorrere dal 1° gennaio 2022, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 200.000,00 euro, come già disposto dall’articolo 1, comma 48, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.
Per accedere al contributo ordinario, pari al 2,75% annuo, l’impresa deve presentare nuova domanda alla banca o intermediario finanziario, fermo restando che gli investimenti devono risultare iniziati dopo la presentazione della domanda stessa.
Il Foglio di calcolo del contributo “Beni strumentali – Nuova Sabatini” è disponibile nella sezione dedicata alla “Presentazione delle domande” al seguente link: index.php/it/incentivi/impresa/beni-strumentali-nuova-sabatini/presentazione-domande.
Regime di aiuto del contributo Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini è un aiuto di stato configurabile come “contributo in conto impianti” comunicato in esenzione a valere sui regolamenti unionali relativi al settore di riferimento e, pertanto, non è in regime “de minimis”.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti dell’intensità di aiuto massima concedibile dalla nuova carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2022-2027 in rapporto agli investimenti previste dai regolamenti nazionali:
- regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014 (GBER) per il settore “altro” con intensità agevolative massime del 10% per le medie imprese e 20% per le piccole imprese;
- regolamento (UE) n. 702/2014 della Commissione, del 25 giugno 2014, per il settore della produzione dei prodotti agricoli con intensità agevolativa massima del 40% e del 50% nelle regioni meno sviluppate;
- regolamento (UE) n. 1388/2014 del 16 dicembre 2014, per il settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura con intensità agevolativa massima del 50%.
Cumulabilità dei benefici fiscali
E’ arrivata la conferma: i benefici fiscali di Transizione 4.0, Bonus Sud e Sabatini, finanziati con le risorse del PNRR, sono cumulabili.
L’obbligo di assenza di doppio finanziamento, disposto dalla Ragioneria dello Stato, non inficia la possibilità di cumulo tra incentivi, di qualunque natura essi siano.
Con la circolare 33, dello scorso 31 dicembre 2021 arriva dal Dipartimento della Ragioneria Generale, la conferma che i benefici fiscali di Transizione 4.0, Bonus Sud e Sabatini sono cumulabili.
In conclusione, si conferma che le misure finanziate all’interno del PNRR possono essere cumulate con altre agevolazioni salvo ovviamente i limiti esistenti dalla normativa nazionale ed europea vigente, ivi compresa quella riferita agli aiuti di stato.
Cumulabilità per le imprese del Mezzogiorno: Nuova Sabatini + Industria 4.0 + Credito imposta
Per quanto riguarda le misure per il Meridione, possono accedere agli specifici incentivi della Nuova Sabatini Sud le imprese di micro e piccola dimensione, in possesso dei requisiti richiesti anche per la Nuova Sabatini aventi la sede legale o un’unità locale nelle regioni del Mezzogiorno come risultante dai sistemi camerali.
L’agevolazione sotto forma di contributo in conto impianti è pari all’ammontare complessivo degli interessi, calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo equivalente al medesimo finanziamento richiesto, a un tasso d’interesse annuo pari al 5,5%.
LEGGE DI BILANCIO 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha rifinanziamento con 150 milioni di euro la misura Nuova Sabatini:
- 30 milioni per il 2023
- 40 milioni per il 2024
- 40 milioni per il 2025
- 40 milioni per il 2026
Le nuove risorse dovrebbero garantire la continuità della misura di sostegno alle PMI.
Carta degli aiuti di stato
La Commissione Europea con la Circolare “Aiuto di Stato SA.100380 (2021/N)” ha approvato la carta dell’Italia per la concessione degli aiuti a finalità regionale dal 1º gennaio 2022 al 31 dicembre 2027 nel quadro degli orientamenti riveduti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale. Questo documento sostituisce la precedente “Carta degli Aiuti di Stato 2014-2020” che, dopo essere stata prorogata al 31.12.2021, dal primo gennaio 2022 non è più in vigore.
La nuova carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2022-2027 per l’Italia ha, pertanto, determinato:
- aumento dell’intensità di aiuto per le grandi imprese che passa dal 25% al 30% in Basilicata, Sardegna e al 40% in Puglia, Calabria, Sicilia e Campania;
- conseguente possibilità per le piccole imprese del Mezzogiorno, pertanto, di ottenimento di aiuti fino al 60% degli investimenti ammissibili (dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2027);
- inserimento del Molise in zona A il che garantisce a tutta la regione di esser ammessa alla intensità di aiuto di Basilicata e Sardegna (si veda punto 1) superando l’inquadramento previsto fino al 31.12.2021 il quale obbligava a verificare i comuni della regione ammessi ad agevolazione e quelli esclusi (e comunque prevedeva l’applicazione di una intensità di agevolazione ridotta rispetto a quella prevista per le regioni del sud).
L’intensità di aiuto nelle varie situazioni
Le regioni sono ammissibili agli aiuti con intensità massime di aiuto:
- per le grandi imprese comprese tra il 30% e il 40%, in funzione del PIL pro capite della “zona a” di appartenenza;
- una maggiorazione – rispetto alla intensità di aiuto prevista per le grandi imprese – di 10 punti percentuali per gli investimenti delle imprese di medie dimensioni;
- una maggiorazione – rispetto alla intensità di aiuto prevista per le grandi imprese – di 20 punti percentuali per gli investimenti delle piccole imprese (per i loro investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di EUR).
Ebbene le autorità italiane, alla luce del PIL pro capite di ciascuna regione hanno evidenziato i seguenti PIL pro capite per ciascuna delle “zone A”:
Regioni in “zona A” | PIL pro capite (rispetto alla media UE) |
Intensità di aiuto per |
Intensità di aiuto per MEDIE imprese |
Intensità di aiuto per PICCOLE imprese |
ITF3 Campania | 62,67% | 40% | 50% | 60% |
ITF4 Puglia | 63,33% | 40% | 50% | 60% |
ITF6 Calabria | 57,33% | 40% | 50% | 60% |
ITG1 Sicilia | 59,67% | 40% | 50% | 60% |
ITF2 Molise | 69,33% | 30% | 40% | 50% |
ITF5 Basilicata | 74,67% | 30% | 40% | 50% |
ITG2 Sardegna | 70,33% | 30% | 40% | 50% |
La nuova carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2022-2027 per l’Italia ha, pertanto, determinato:
- aumento dell’intensità di aiuto per le grandi imprese che passa dal 25% al 30% in Basilicata, Sardegna e al 40% in Puglia, Calabria, Sicilia e Campania;
- conseguente possibilità per le piccole imprese del Mezzogiorno, pertanto, di ottenimento di aiuti fino al 60% degli investimenti ammissibili (dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2027);
- inserimento del Molise in zona A il che garantisce a tutta la regione di esser ammessa alla intensità di aiuto di Basilicata e Sardegna (si veda punto 1) superando l’inquadramento previsto fino al 31.12.2021 il quale obbligava a verificare i comuni della regione ammessi ad agevolazione e quelli esclusi (e comunque prevedeva l’applicazione di una intensità di agevolazione ridotta rispetto a quella prevista per le regioni del sud).