Home NewsNote stampa Imprese ostaggio della burocrazia. A rischio fondi PNRR. Intervista al presidente Perciaccante su Gazzetta del Sud

Imprese ostaggio della burocrazia. A rischio fondi PNRR. Intervista al presidente Perciaccante su Gazzetta del Sud

di Unindustria Calabria

In una intervista a firma del giornalista Arcangelo Badolati, il presidente di Ance Calabria e vicepresidente Ance Giovan Battista Perciaccante fa il punto sulle risorse a disposizione a valere sul PNRR, sulla incapacità di spesa, sui ritardi accumulati dalle pubbliche amministrazioni con ricadute importanti sul sistema delle imprese.

In particolare, secondo il presidente Perciaccante le spese pianificate dal PNRR sono state più volte riviste e, in particolare, posticipate di anno in anno. Rispetto alla versione del PNRR concordata con la Commissione europea a luglio 2021, i governi hanno sistematicamente rivisto, al ribasso, l’allocazione delle risorse rinviandole al triennio 2024-2026. Rispetto alla pianificazione contenuta nel Piano rivisto e approvato dalla Commissione Europea a luglio 2021, a luglio 2023 le spese pianificate nel periodo 2020-2023 e rinviate al periodo 2024-2026 valgono circa 18,3 miliardi.

Dall’analisi degli importi stanziati e rinviati per i singoli investimenti emergono alcune osservazioni: la maggior parte delle risorse rinviate riguarda la concreta costruzione di nuove strutture: scuole, asili, ospedali, ma anche infrastrutture ferroviarie e stradali, ecc.; un’altra buona parte di risorse rinviate riguarda l’istruzione e la ricerca (tipo gli IPCEI, la formazione di nuove competenze e nuovi linguaggi, scuola 4.0, creazione di “campioni nazionali di R&S”, ecc.). Per il presidente di Ance Calabria “resta difficile giudicare le motivazioni dietro ai rinvii di spesa perché in parte i rinvii sono giustificati dal semplice fatto che le risorse erano state inizialmente allocate senza un’adeguata valutazione. L’impressione, alla luce dei fatti, è che i rinvii tendono a dimostrare le difficoltà ad avviare/autorizzare//sbloccare opere da parte della PA, quindi un problema di (in)capacità tecnica. Tra questi potrebbero anche rientrare errori nella selezione, progettazione e messa a terra degli investimenti, con il rischio che questi ultimi non abbiano un impatto significativo nel lungo periodo sulla crescita del PIL”.

Ne consegue che, l’enorme ammontare di risorse da mettere a terra desta qualche preoccupazione, sia se riferito al periodo 2024-2026, sia se si guardano i dati attuali sul 2023. Inoltre, non si può valutare il grado di efficienza della spesa effettuata finora. Occorre a riguardo chiedersi se i ritardi siano stati tali a causa della bassa efficienza nella PA (al punto da influenzarne le stime di impatto), oppure se, trattandosi di riprogrammazioni, tutto stia procedendo seguendo la nuova pianificazione.

“Il PNRR resta una opportunità unica ed irrepetibile – ha affermato il numero uno di Ance Calabria e Cosenza Perciaccante – per qualità degli obiettivi e quantità di risorse disponibili. Non averne (ancora) consapevolezza piena da parte dei vari livelli di governo per quanto attiene alla definizione delle opzioni strategiche ed alla necessità di ammodernare ed adeguare la macchina amministrativa verso i livelli di efficienza necessari, denota una cifra di miopia difficile da comprendere ed accettare rispetto alle necessità del Paese, dei territori, delle imprese e dei cittadini. In attesa di conoscere gli esiti della ulteriore e nuova riprogrammazione annunciata, destano non poche preoccupazioni le anticipazioni del ministro Fitto circa lo stralcio dei fondi previsti per la rigenerazione urbana ed il dissesto idrogeologico che necessitano di interventi urgenti e con visione strutturale, per come testimoniato quotidianamente e tristemente dalle pagine di tutti i giornali. Il fatto che gli stessi potranno trovare copertura attraverso la riprogrammazione del Fondo di sviluppo e coesione non solo non tranquillizza ma tende ad aumentare le preoccupazioni anche in considerazione del fatto che l’operazione, come appare di assoluta evidenza, è tutt’altro che scontata e dai possibili effetti immediati. Nella stessa misura, soprattutto per una realtà come quella del territorio calabrese, preoccupa l’eventuale definanziamento delle cosiddette piccole opere assolutamente indispensabili per i territori e che rappresentano il mercato possibile per il tessuto delle piccole e medie imprese calabresi. Quello che serve, è acquisire consapevolezza diffusa che la sfida è di quelle che non si debbono e non si possono perdere”.

Intervista al Presidente ANCE Calabria Perciaccante 30-08-2023

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