Docenti universitari e manager a confronto per il futuro dell’agroalimentare. Nella sede del museo di impresa di GIAS a Mongrassano, si è tenuto qualche giorno fa un momento di confronto sul rapporto tra tradizione e innovazione dal tema “Identità e tecnologia. La storia del futuro nell’agroalimentare”.
Tra i temi affrontati, relazione fra nutrizione e invecchiamento, cultura del consumo di cibo e senso di comunità e identità, rapporto tra tecnologia e alimentazione, sostenibilità e come nutrire nove miliardi di abitanti della terra.
“La sfida dell’innovazione va affrontata con coraggio, speranza e pragmatismo anche nel settore agroalimentare. È quello che le imprese fanno ogni giorno”, ha detto in apertura Gloria Tenuta, presidente di Gias.
“Siamo davvero lieti di ospitare giornate di studio così interessanti e importanti, con speaker prestigiosi. Il nostro museo di impresa ha anche questo tra i suoi obiettivi”, ha spiegato Michela Scura, direttrice di Gias Experience. “L’innovazione nell’agroalimentare è per noi un tema fondamentale. Sono davvero felice di comunicare, a questo proposito, che inizieremo molto presto una sperimentazione per portare all’interno del museo l’AI per facilitare la promozione dell’educazione alimentare”.
Innovazione è stata la parola chiave di tutti gli interventi. Nel mondo agroalimentare è, più che mai, ineludibile. Sull’argomento, dai diversi punti di vista, si sono espressi quattro relatori d’eccezione: Marino Niola, uno dei più autorevoli antropologi della cultura italiana, professore ordinario di antropologia culturale all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa; Andrea Lanza, professore ordinario di strategia d’impresa e organizzazione aziendale all’Unical; Michele Costabile, professore ordinario di marketing e di entrepreneurship all’Università Luiss di Roma; Anna Roscio, responsabile sales and marketing imprese di Intesa Sanpaolo.