Cari Colleghi,
il 22 luglio scorso è stato emanato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con il quale sono state determinate percentuali inaccettabili da applicare per definire l’ammontare del credito d’imposta della Zes Unica effettivamente spettante alle imprese per gli investimenti eseguiti alla data della presentazione della domanda del 12/07/2024 nonché quelli programmati e da eseguire entro la data del 15/11/2024.
La notizia, evidentemente, ha fortemente deluso le nostre aspettative e quelle di tutti gli imprenditori che, per anni, hanno atteso con fiducia e speranza l’attivazione dell’agevolazione nonostante i tanti mutamenti che l’assetto della Zona Economica Speciale ha subito e le lungaggini che ne sono conseguite. Il nostro Sistema si è prontamente attivato in tutte le forme di interlocuzione possibile con il Governo, al quale già precedentemente avevamo espresso le nostre perplessità circa una dotazione finanziaria che ci è sembrata da subito non all’altezza delle aspettative, per rappresentare la necessità di individuare idonee soluzioni. In particolare, Confindustria sta chiedendo in queste ore di individuare le risorse necessarie a confermare l’entità del finanziamento al 60 per cento come indicato dal Governo nel provvedimento iniziale. Al contempo stiamo anche spingendo per ottenere una proroga al 31 dicembre 2024 del termine entro il quale le imprese possono compiere gli investimenti, attualmente fissato al 15 novembre. L’eccessiva ristrettezza dei tempi che già dall’inizio avevamo lamentato appare ancora più inadeguata oggi, alla luce di quanto accaduto. Mi sto confrontando in maniera continua con il Presidente Orsini e il Vice Presidente Mazzuca e confidiamo in un intervento risolutivo del Governo e del Ministro Fitto. L’interlocuzione ha già prodotto prime rassicurazioni sulla volontà di perseguire gli obiettivi dichiarati rispetto all’entità del credito d’imposta.
L’azione di Sistema andrà avanti fino a quando non avremo precise conferme in tal senso. La Zes Unica è stata presentata e attesa come il più grande intervento per il consolidamento dell’esistente, la crescita e l’innovazione del tessuto produttivo e l’attrazione di nuovi investimenti per il Mezzogiorno. La massiccia risposta delle imprese non è altro che la conferma del potenziale che il Sud può esprimere in termini di sviluppo industriale se solo fosse messo nelle condizioni di farlo. Il nostro impegno andrà nella direzione di non mortificare questa spinta. Vi terrò puntualmente aggiornati sugli avanzamenti della vicenda. Nell’occasione, vi saluto cordialmente.