Il 2017 è stato un anno di crescita mancato per il settore delle costruzioni, che ha fatto registrare un -3% del comparto delle opere pubbliche e solo un 0,1% di incremento nel complesso. “Troppo poco per un comparto che negli ultimi 10 anni ha riportato una perdita di 60 miliardi di investimenti in infrastrutture” commenta il presidente di Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante, che poi si sofferma sull’analisi dei dati Istat elaborati dall’Ance e di interesse per il territorio, con la considerazione che, purtroppo, “la crisi dell’edilizia perdura in tutta la sua gravità”.
Nei primi 9 mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli occupati in Calabria sono aumentati del 5.7%; sono però diminuiti del 4.6% gli occupati dipendenti, mentre sono aumentati del 35.5% gli occupati indipendenti. Le richiesta di nuovi mutui per investimenti in edilizia residenziale hanno conosciuto una contrazione del 53.4% a causa di una offerta di abitazioni ancora molto elevata rispetto ad una domanda ancora poco vivace. Sempre in Calabria, i bandi per lavori pubblici, rispetto al 2016, sono diminuiti dell’8.5% in numero e del 33% per importo. In riferimento alla provincia di Cosenza, i dati disponibili afferiscono all’anno precedente, ma fanno segnare lo stesso andamento: gli occupati sono diminuiti dell’11.1%, i lavoratori dipendenti del 14,9% e gli indipendenti dell’0.6%, mentre i permessi di costruire hanno fatto segnare una contrazione del 75.9%.
“Se avesse potuto contare sul contributo dell’edilizia, il Pil sarebbe potuto crescere almeno di un ulteriore 0,5% all’anno, riuscendo ad agganciare così i livelli europei”, sottolinea il presidente di Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante. “Diventa, perciò, oltremodo urgente – continua Perciaccante – assegnare il giusto grado di priorità al settore con misure mirate a contrastare l’inefficienza della Pa, a rivedere a fondo il Codice degli Appalti ed a spingere sulla rigenerazione urbana con strumenti fiscali e normativi adeguati. Per il nostro territorio bisogna adoperarsi con estrema urgenza affinché il sistema delle piccole e medie imprese possa partecipare alle gare d’appalto con procedure chiare e trasparenti. Per le gare con importo fino a due milioni di euro sarebbe utile e produttivo adottare la procedura del massimo ribasso con il correttivo dell’antiturbativa. Si ridurrebbero gli arbitri spesso causa di malaffare, si ridurrebbero gli oneri economici e burocratici e, soprattutto, si conseguirebbero tempi certi per l’aggiudicazione dei lavori. Chiarezza, trasparenza ed uniformità delle procedure da parte dei centri di spesa sono imprescindibili. Il fattore tempo rimane fondamentale – ha concluso il Presidente di Ance Cosenza – ci sono tante opere cantierabili che potrebbero dare respiro e slancio a tutta l’economia, non solo alle imprese del comparto. Tornare a crescere è possibile occorre rimuovere tutti gli ostacoli e le inefficienze che bloccano i cantieri e frenano la crescita dell’intera economia”.