La dinamica demografica e, in particolare, l’invecchiamento della popolazione è una delle sfide più importanti per molti sistemi economici, soprattutto per l’Italia, che si caratterizza per una popolazione mediamente molto longeva (83 anni, 11 anni in più dell’aspettativa di vita media nel resto del mondo) e con una quota di over 65 tra le più alte al mondo, il 22,8% del totale.
L’indice di vecchiaia ha toccato nel 2018 il livello di 173,1 (massimo storico): ogni 100 giovani ci sono 173 anziani (erano 130 nel 2000); l’indice di dipendenza degli anziani ha raggiunto il 35,7%, cioè ogni 3 persone attive nel mercato del lavoro 1 è over 65; il valore più elevato in Europa (31%) e il secondo al mondo dopo il Giappone (46%).
La domanda direttamente attribuibile agli over 65 è ampia e in aumento: vale circa 200 miliardi di euro, quasi un quinto dei consumi delle famiglie italiane, e raggiungerà il 30% nel 2050. Rispetto a un decennio fa gli “anziani” sono in grado di generare una domanda potenziale maggiore, crescente e diversificata, anche considerato che la loro situazione reddituale e finanziaria è più solida e più stabile rispetto alle altre classi di età e ha risentito poco della lunga crisi economica.
Catturare questa domanda potenziale è un’opportunità che le imprese non possono lasciarsi sfuggire.
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