Sin dal 29 gennaio, a seguito del manifestarsi dei primi casi, Confindustria ha condiviso le linee guida dell’OMS, veicolate dall’Unità di Crisi della Farnesina, unitamente alla Circolare del Ministero della Salute con le quali si certificava l’esistenza del fenomeno a partire dai primi contagi in Cina.
Con il diffondersi dell’epidemia e l’aggravarsi della situazione anche in altri Paesi, l’8 febbraio Confindustria ha costituito una Task force interna composta dai responsabili delle Aree di competenza impattate a vario titolo dal fenomeno virologico, per rispondere in maniera puntuale ed efficiente alle segnalazioni delle imprese associate.
In una prima fase, legata alla gestione delle problematiche dei rapporti commerciali con la Cina, la Task force ha operato in stretto coordinamento con il MAECI e con il Ministero della Salute, con l’obiettivo di gestire l’insorgere di prime problematiche legate al contatto con le merci provenienti dalla Cina, il trattamento dei lavoratori italiani rientrati dalla Cina, il rimpatrio dei lavoratori da/verso la Cina, l’approvvigionamento di merci e le esportazioni, nonché la partecipazione delle imprese alle fiere internazionali.
Sempre in questa prima fase, con il Progetto Gestione Emergenze (PGE), il sistema Confindustria ha risposto alle esigenze manifestate dal Ministero della Salute e dall’Ambasciata cinese a Roma per reperire materiale medico e sanitario di prima necessità da inviare in Cina. Inoltre, abbiamo supportato la Protezione Civile per l’organizzazione di un volo umanitario delle Nazioni Unite, coordinato dalla DG Cooperazione allo Sviluppo del MAECI, destinato alla fornitura di materiale sanitario alla Cina.
In una seconda fase, più propriamente legata al diffondersi dell’emergenza soprattutto nel nostro Paese, è stato rafforzato il novero delle azioni introdotte che allo stato attuale riguardano diversi livelli:
- grazie a una costante interlocuzione con il MEF, il MISE, il Ministero del Lavoro e il Governo tutto, e tenendo conto delle segnalazioni che ci avete inviato, sono state individuate e veicolate una serie di proposte sulle misure economiche per il sostegno dell’attività d’impresa che riguardano strumenti fiscali, finanziari e giuslavoristici tesi a minimizzare l’impatto dell’emergenza sul sistema economico italiano. Molte di esse sono state inserite in provvedimenti già operativi (DM del MEF del 24 febbraio sulla sospensione dei versamenti delle imposte, delle ritenute e gli adempimenti tributari per i contribuenti e le imprese residenti o che operano nella “zona rossa”) e altre saranno oggetto di misure in fase di emanazione (è stato annunciato un DL dal MISE con le misure più urgenti entro sabato e, la settimana prossima, un ulteriore provvedimento con interventi più strutturali a favore della Crescita, nonché l’adozione di misure sugli ammortizzatori sociali e sull’eventuale integrazione della dotazione finanziaria del Fondo di Integrazione Salariale (FIS) da parte del Ministero del Lavoro);
- essendo quello dei trasporti un settore altamente impattato su più fronti il Ministro De Micheli – a seguito di una lettera di Confindustria con la quale si richiedeva di convocare un tavolo ministeriale per la gestione delle esigenze di continuità logistica e produttiva soprattutto da e per le zone sottoposte a regime di isolamento, nonché per la definizione di linee-guida operative per lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di trasporto e di carico/scarico dei mezzi lo ha convocato per lunedì prossimo;
- a causa delle perdite delle imprese italiane per il rallentamento dell’import/export con la Cina, grazie all’azione di Confindustria, il 3 marzo il Ministro Di Maio ha convocato una Cabina di Regia per studiare le misure di rafforzamento del Piano Made in Italy e individuare nuovi mercati di sbocco;
- è stato intensificato il supporto al Sistema attraverso:
- la raccolta tempestiva delle segnalazioni di problematiche dall’immediato diffondersi dei casi nel Paese tramite contatti diretti con le varie Aree;
- la realizzazione (online da stasera) di una sezione informativa e di pronto intervento sul sito di Confindustria con casella di posta elettronica dedicata alla raccolta dei quesiti (coronavirus@confindustria.it) e i contatti dei membri della task force, insieme agli ultimi aggiornamenti, documenti utili e attività di Confindustria;
- l’invio di un questionario alle Associazioni (Questionario su impatto Covid-19 per le imprese) per raccogliere capillarmente tutte le segnalazioni provenienti dalle imprese (ricevuti già oltre 2.000 questionari compilati) e svolto un webinar a cura del CSC per ampliare il quadro delle problematiche;
- l’elaborazione di linee guida per le imprese in materia di salute e sicurezza sul lavoro e sull’esecuzione dei contratti commerciali internazionali;
- la raccolta e invio giornaliero al Sistema di tutte le info dei Paesi che hanno adottato misure restrittive agli ingressi relativamente alle misure di controllo applicate ai cittadini italiani provenienti dalle “zone rosse” (ad oggi si tratta di 45 Paesi, in continuo aumento).
A seguito dell’escalation del fenomeno in Italia e del conseguente aumento di richiesta di dispositivi medici, il PGE insieme a Farmindustria, Confindustria Dispositivi Medici e Assosistema stanno raccogliendo gli input provenienti dalle imprese per far fronte alle forniture. In questo contesto, la Protezione Civile fungerà da centrale d’acquisto per il Paese, supportata da Confindustria.
Ieri è stato diffuso un comunicato stampa congiunto con ABI – Coldiretti – Confagricoltura – Confapi – Confindustria – Legacoop – Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) – Cgil – Cisl – Uil, al fine di stimolare il Governo a lavorare in maniera coordinata mettendo a fattor comune gli sforzi per consentire al nostro Paese di superare questa fase in maniera rapida ed efficace. L’obiettivo è di valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività bloccate e mettere in condizione le imprese e i lavoratori di tutti i territori di lavorare in modo proficuo e sicuro a beneficio del Paese, evitando di diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro Made in Italy e il turismo.