“Lo sviluppo ed il progresso di un territorio devono essere basati su una visione complessiva, su idee, misure, progetti organici ed unitari, per poter essere più efficaci e penetranti. La via maestra è quella della definizione di un Masterplan innovativo, sostenibile e circolare che definisca principi programmatici, linee guida, concept, idee-progetto sul presupposto dell’agire locale e pensare globale, in linea con le indicazioni nazionali ed internazionali. Un piano d’azione interdisciplinare, sostenibile, circolare con interconnessioni profonde tra i differenti settori e le aree di intervento. Il percorso per la definizione del Masterplan deve passare necessariamente attraverso un quadro conoscitivo e un quadro programmatico basato sui contenuti tematici fondamentali che tengano conto delle peculiarità e dei punti di forza del territorio”.
Intorno a queste riflessioni è stato organizzato da “Il Serratore”, rivista storica coriglianese e “Neopolis” e “Altrove qui” l’appuntamento svoltosi al Centro di Eccellenza nell’area urbana di Corigliano Rossano l’incontro per parlare del “Masterplan del territorio” ed a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli.
A confronto un team di esperti: oltre al presidente de “Il Serratore” Giorgio Tricarico, sono intervenuti Nilo Domanico di “Neopolis/Altrove Qui”, Benito Scazziota, presidente di Terzeria, il presidente Amarelli e Luigi Sauve, vice presidente del Cotaj.
Il presidente Fortunato Amarelli ha sottolineato come senza industria non ci possa essere competitività e tutti gli stakeholders di un territorio come la Calabria, certamente a vocazione agricola e turistica, debbano concorrere a promuovere una cultura industriale senza la quale non potrà esserci sviluppo alcuno.
«Un secondo sasso nello stagno – racconta Nilo Domanico – è stato lanciato, le onde concentriche si stanno propagando sempre più ed altri incontri seguiranno per riempire sempre più di contenuti il Masterplan del territorio perché, senza pianificazione non c’è sviluppo, senza quella scintilla che accende gli animi e le speranze non c’è futuro».