Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, è intervenuto, all’inaugurazione della seconda edizione degli Stati Generali del Mediterraneo, la manifestazione promossa dalla Struttura commissariale della Zes Calabria guidata da Giosy Romano.
Dal palco allestito nella sala convegni dell’Hotel Marechiaro di Gizzeria (CZ), il presidente Ferrara si è soffermato sull’importanza strategica della Zes in Calabria, con il contorno di semplificazioni determinanti che essa porta con sé: «Lo sentiamo tutti i giorni – ha detto -: ormai il Mediterraneo è geopoliticamente fondamentale nel Mondo. Lo abbiamo sentito nei colloqui tra Cina e Russia, lo abbiamo sentito dagli Stati Uniti e dall’Europa stessa: il conflitto che purtroppo è ancora in corso in Ucraina ha fatto sì che il baricentro politico ed economico del Vecchio Continente si spostasse dalla Mitteleuropa al Mediterraneo, per questo credo che siamo al posto giusto, nel momento giusto. Ma questo non basta: bisogna fare le cose giuste e la giornata di oggi va in questa direzione. Le opportunità che investono la nostra regione e derivano dai più di 10mld di euro a disposizione della Calabria da qui ai prossimi anni, ci danno l’occasione di proporre la Calabria come interfaccia dell’Europa per tutti i Paesi che sul Mediterraneo insistono».
Riprendendo poi l’intervista pubblicata sul “Il Messaggero”, Ferrara è tornato sulle prospettive che si aprono sul futuro della regione quale porta d’Europa sul Medio Oriente e sull’Africa settentrionale anche alla luce della rinnovata attenzione del Governo al Ponte sullo Stretto: «Siamo da sempre grandi tifosi del Ponte sullo Stretto, che ha grandi valenze. Sotto il profilo economico, sia per la Calabria che per la Sicilia, genererebbe un sistema produttivo di 650mila imprese per quasi 1mln di lavoratori. Durante la realizzazione dell’opera si realizzerebbero 100mila posti di lavoro e 6mld di valore tra semilavorati e prodotti finiti. E sotto il profilo logistico servirebbe a ridurre significativamente i tempi di attesa e percorrenza che oggi arrivano, per un autotrasportatore, anche a 3 ore. Ma attenzione: si deve sfruttare l’occasione del Ponte sullo Stretto per realizzare un restyling infrastrutturale completo. Penso alla realizzazione dell’Alta Velocità da Reggio Calabria e al completamento della SS106 jonica, per citarne un paio. In più, il Ponte ha una valenza anche per l’Europa: insiste nel Corridoio transeuropeo 5 “Helsinki-La Valletta” e andrebbe a rafforzare la logistica sul lato Sud del Mediterraneo tanto da trasformare l’area interessata dal Ponte nella porta d’accessoall’Europa».