Messa in sicurezza del territorio, norme chiare, snellimento delle procedure e programmazione. Lo hanno chiesto i costruttori aderenti all’Associazione nazionale Costruttori edili ed i professionisti riunitisi a Catania, in occasione del convegno sulla prevenzione sismica organizzato, a 330 anni dal sisma della Sicilia Orientale, organizzato da Ance Catania, Consigli nazionali e Ordini professionali di Catania di Ingegneri, Architetti, Geometri e Geologi, Ordine dei Geologi di Sicilia, Università di Catania e Dicar, Fondazioni ordini Ingegneri e Architetti di Catania.
Al tavolo dei relatori il vicepresidente Ance Giovan Battista Perciaccante, Angelo Domenico Perrini (presidente Consiglio Nazionale Ingegneri), Francesco Miceli (presidente Consiglio Nazionale Architetti P.P.C.), Ezio Piantedosi (vicepresidente Consiglio Nazionale Geometri) e Filippo Cappotto (vicepresidente Consiglio Nazionale Geologi), moderati dal giornalista Mario Barresi.
“Numerosi territori italiani – ha sottolineato il presidente Perciaccante – hanno bisogno di attenzione vera e programmazione circa la protezione, rigenerazione e riqualificazione del contesto. La fragilità del territorio, soprattutto in Sicilia e Calabria è sotto gli occhi di tutti. Forti terremoti hanno devastato interi contesti e causato migliaia di vittime con accadimenti nefasti riportati nei libri di storia. E’ importante continuare a studiare i fenomeni di trasformazione dell’ambiente e adoperarsi per tempo per programmare, gestendo le necessarie risorse, la messa in sicurezza dei territori, altrimenti saremo costretti ad inseguire le emergenze. Ne va del nostro presente e del futuro dei nostri figli”.
Sulla necessità di mettere in sicurezza il territorio ed il patrimonio edilizio sono intervenuti Rosario Fresta (presidente Ance Catania), Mauro Scaccianoce (presidente Ordine Ingegneri Catania), Sebastian Carlo Greco (presidente Ordine Architetti PPC Catania), Agatino Spoto (presidente Collegio dei Geometri Catania), Mauro Corrao (presidente Ordine Regionale dei Geologi) e Matteo Ignaccolo (direttore del DICAr), Raffaele Azzaro (resp. Unità Pericolosità sismica INGV CT), Salvatore Cocina (direttore generale Protezione Civile Regione Sicilia), Ivo Caliò (Ordinario Scienza delle Costruzioni DICAR UniCT), il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, l’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente Elena Pagana, il sindaco di Sant’Agata Li Battiati Marco Rubino.
Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, nel concludere i lavori del convegno, ha sottolineato l’importanza dei Piani della Protezione Civile per fronteggiare terremoti, alluvioni e disastri causati dal dissesto idrogeologico e la necessità di garantire il diritto alla vita e alla sicurezza. “Con il PNRR e il Fondo Sviluppo e Coesione sono stati stanziati quasi 4 miliardi di euro per la prevenzione da destinare a Regioni ed Enti locali. Occorre, però, una semplificazione delle procedure e una programmazione degli interventi. In questo senso, il dialogo con protezione civile, professionisti e costruttori sarà certamente proficuo».