Il decreto legge Sud, dedicato agli interventi urgenti per le situazioni critiche di alcune aree del Mezzogiorno e attualmente all’esame del Parlamento, “può essere l’occasione per contribuire all’accelerazione dei processi di crescita del 2017”, accelerazione che è “urgente e decisiva e deve avere al centro l’impresa meridionale”.
Così si legge nel documento rilasciato dai rappresentanti di Confindustria alla commissione Bilancio della Camera in occasione di un’audizione sul Dl Sud. “Tuttavia – sottolinea il documento di Confindustria – nella sua attuale formulazione, il decreto legge risponde a esigenze contingenti e specifiche, per cui, per centrare tale obiettivo, dovrebbe essere arricchito con misure di più ampio respiro e a più alto impatto sull’economia del Mezzogiorno”.
Liberare il credito d’imposta in favore delle imprese che investono al Mezzogiorno “dagli elementi di freno che al momento caratterizzano questa importante misura fiscale è uno degli obiettivi per creare condizioni idonee a favorire gli investimenti al Sud”.
Riguardo alla modifica di questa misura a cui il Governo ha annunciato di star lavorando, “confidiamo venga tempestivamente proposta proprio nel percorso di conversione legislativa del presente decreto legge (dl Sud,ndr) e condivisa dal Parlamento”, continua il documento sottolineando che il rafforzamento di questa misura oltre a essere auspicabile “appare sostenibile anche dal punto di vista finanziario, essendo ancora ampiamente disponibili gli stanziamenti determinati dalla legge di stabilità 2016”.
Gli aspetti su cui secondo Confindustria si dovrebbe intervenire per rafforzare questa misura fiscale riguardano: “la rimozione del vincolo di calcolo netto degli ammortamenti, l’aumento dell’intensità di aiuto, innalzando il massimale fino al massimo consentito, la rimozione dei vincoli non necessari alla possibilità di cumulo e l’estensione delle zone ammissibili e delle intensità di aiuto per la regione Sardegna”, conclude il documento. (ANSA).