Reggio Calabria, 15 marzo 2017 – Pari opportunità nell’ambito della tecnologia e dell’informatica. E’ stato questo il focus del progetto “Rosa in digitale” che, grazie all’iniziativa del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria, è approdato nell’aula magna dell’istituto “Raffaele Piria” di Reggio Calabria. Dopo i saluti della professoressa Monica Tuscano dello staff di presidenza che ha subito sottolineato la valenza dell’incontro, i giovani industriali hanno offerto gli studenti le proprie testimonianze ed esperienze.
“Oggi per distinguersi è necessario essere capaci e meritevoli” ha subito puntualizzato il presidente del Gruppo giovani industriali reggini, Samuele Furfaro, fondatore, tra le altre cose, della start up ‘Macingo’. Il suo intervento ha voluto accendere i riflettori sui cambiamenti in atto nel mercato del lavoro. Sono le idee ad essere strategiche nel contesto odierno, come hanno dimostrato Menia Cutrupi (ceo & founder di Dreamlab srls) e Maria Attinà (Attinà & Forti srl). E Furfaro lo ha voluto sottolineare fortemente: “In un territorio difficile come quello calabrese loro hanno saputo innovare e leggere bene il contesto competitivo”. Forte è la spinta che proviene dal presidente verso gli studenti: “Il sistema è cambiato, non esiste più il posto fisso. Siamo entrati nell’era dell’industria 4.0”. Una nuova rivoluzione industriale, quindi, in cui a dettare legge sono il digitale e le nuove tecnologie. Per Furfaro questa nuova era rappresenta nel contempo “un rischio e un’opportunità” perché si perderanno alcuni posti di lavoro, ma se ne creeranno altri”.
Dopo l’intervento del giovane imprenditore, fari puntati sulle due aziende in rosa. Anche Menia Cutrupi, ingegnere, ce l’ha fatta. Ha illustrato ai ragazzi la piattaforma ‘cofanettidicoccole.it’. Non prima però di aver raccontato gli inizi di un percorso che, dopo diverse difficoltà, l’ha portata a presentare la sua azienda in Parlamento, rappresentando così a Roma la Calabria. Cutrupi si è reinventata. Prima l’esperienza nell’azienda di famiglia dove “la ‘ndrangheta – ha raccontato – ha bussato alla nostra porta. Abbiamo denunciato, successivamente tutti abbiamo perso il lavoro”. Dopo alcune porte in faccia e problemi, anche personali, Cutrupi non ha mollato e ha realizzato il suo sogno con “I cofanetti di coccole” che offrono ai clienti una vasta gamma di servizi esistenti in Calabria da regalare alle persone care.
Anche Maria Attinà è un’imprenditrice di successo. Anche lei è sotto i 40 e lavora ogni giorno per fare crescere la propria impresa attiva nel settore delle conserve alimentari: “Siamo presenti sul mercato nazionale e internazionale – ha detto ai ragazzi – esportiamo per esempio anche negli Stati Uniti, in Canada e in Australia”. “Sono io – ha aggiunto – a organizzare le numerose fiere nazionali e internazionali alle quali partecipiamo”, spiegando agli studenti quello che significa essere “imprenditori di se stessi”, lavorando ogni mattina per cercare di fare crescere la propria creatura imprenditoriale. In entrambe le aziende – hanno fatto sapere inoltre Cutrupi e Attinà – è possibile attivare i percorsi di alternanza scuola – lavoro previsti dalla normativa vigente.