Il Miur ha di recente diramato una serie di indicazioni operative e chiarimenti interpretativi sulla gestione degli studenti impiegati nei percorsi di c.d. “alternanza scuola-lavoro”.
L’alternanza scuola-lavoro è uno strumento che sta riscuotendo man mano un crescente successo presso le aziende e, dal corrente anno scolastico, è divenuta obbligatoria per gli studenti del terzo e del quarto anno delle scuole superiori. E’ bene precisare che dal 2017/2018 saranno coinvolti tutti gli studenti dell’ultimo triennio, circa 1 milione e mezzo di ragazzi.
Il provvedimento del Miur fornisce elementi utili ai fini di una corretta applicazione della legge sulla “buona scuola”, che prevede l’integrazione tra il mondo scolastico e quello del lavoro attraverso l’attuazione di specifici percorsi in convenzione per l’inserimento temporaneo di studenti all’interno di realtà aziendali, al fine di acquisire conoscenze e competenze e realizzare potenziali opportunità di lavoro.
Poiché durante il primo periodo di applicazione sono emerse numerose criticità operative da parte sia delle imprese ospitanti che delle stesse scuole, il Ministero ha cercato di fornire diverse risposte ai numerosi quesiti pervenuti da più parti e riguardanti le questioni più disparate.
Tra gli argomenti approfonditi si segnala:
- la natura del rapporto;
- l’ambito applicativo soggettivo;
- la retribuzione del personale coinvolto nei percorsi;
- il regime applicabile in materia di salute e di sicurezza sul lavoro;
- la copertura assicurativa degli studenti;
- i buoni pasto, i badge e altri profili di carattere gestionale;
- cosa devono fare i Tutor aziendali e scolastici.
Per maggiori informazioni su quanto sopra e per supporti operativi in materia di alternanza scuola-lavoro rivolgersi presso gli uffici della Confindustria Territoriale di appartenenza.
