Reggio Calabria, 29 giugno 2017 – “Confindustria Reggio Calabria esprime delusione e profondo rammarico per lo spostamento della sede principale dell’Agenzia nazionale di Beni Confiscati a Roma”. E’ quanto afferma il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria, Filippo Arecchi.
“Come classe imprenditoriale reggina lo diciamo subito e senza mezzi termini, non ci interessa minimamente – prosegue il vicepresidente degli Industriali reggini – condurre una campagna di matrice campanilistica al solo fine di ottenere qualche illusorio risultato. La nostra associazione, in piena coerenza con il proprio ruolo di rappresentanza degli interessi del territorio, guarda unicamente ad aspetti sostanziali. Gli stessi che poi incidono concretamente sul sistema economico, occupazionale e sociale. Da questo punto di vista la vicenda dell’Agenzia dei Beni Confiscati rivela tutta la sua gravità poiché al centro non vi è solo la questione legata al cambio di sede e al contestuale declassamento. Ancor più rilevanti, infatti, sono le ricadute che questo processo rischia di innescare sul territorio reggino in termini di depauperamento dello straordinario patrimonio di competenze e professionalità che gravitano intorno a questi uffici. Parliamo di un vero e proprio indotto economico che negli anni si è andato progressivamente arricchendo, sotto i profili quantitativo e qualitativo. Mi riferisco ai tanti professionisti, avvocati, commercialisti, consulenti tecnici, esperti del settore immobiliare e numerose altre figure coinvolte, che nel tempo hanno messo in piedi un autentico network di profili altamente qualificati e specializzati. Ebbene – sottolinea Arecchi – il timore più grande in questa fase così delicata e complessa, è che tali risorse con il loro bagaglio di esperienze e conoscenze possano dissolversi e quindi non costituire più l’ossatura di quello che è il vero valore aggiunto che l’Agenzia dei Beni Confiscati ha prodotto in questi anni sul territorio. Ovvero l’aver creato un ecosistema ideale per la crescita e la realizzazione di tanti giovani e capaci professionisti in un ambito amministrativo così rilevante per questo territorio. Auspichiamo in tal senso – conclude il vicepresidente degli Industriali reggini – che il confronto e l’interlocuzione politica possano ancora apportare un pur tardivo contributo per tutelare questi professionisti ed evitare di danneggiare il già fragile sistema economico e occupazionale. E sarebbe anche un modo per ripristinare quel sentimento di fiducia che, specie alle nostre latitudini, appare come un fattore indispensabile nel rapporto fra la comunità dei cittadini, il tessuto sociale e le istituzioni”.