L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con recente deliberazione torna ad occuparsi della vicenda relativa al Consorzio Asmez e alla società consortile Asmel a r.l., chiarendo che non rispondono ai modelli organizzativi centralizzati indicati dal Codice dei contratti.
La problematica relativa alla legittimità delle procedure di gara gestite da Asmel s.c.a.r.l. in qualità di centrale di committenza per molti comuni italiani è dibattuta da tempo. In varie occasioni, il sistema Ance è intervenuto presso l’Autorità rilevando, in particolare, l’illegittimità di alcune clausole dei bandi Asmel che contengono l’obbligo, in capo agli aggiudicatari, di corrispondere alla stazione appaltante un importo pari all’1,5% dell’importo di aggiudicazione.
Sul tema dell’illegittimità della richiesta del pagamento di un corrispettivo agli aggiudicatari l’ANAC si è pronunciata con un recente Atto di segnalazione, ritenendo, in linea con la posizione dell’ANCE, che la clausola, che pone le spese di gestione delle procedure di gara a carico dell’aggiudicatario della procedura di gara, non ha copertura normativa.
Con quest’ultima deliberazione, invece, l’ANAC pone in discussione l’intero sistema ideato da Asmel. Per l’ANAC, infatti, la società consortile Asmel non rientra fra i soggetti aggregatori né può svolgere attività di intermediazione negli acquisiti pubblici, senza limiti territoriali definiti e le gare poste in essere da Asmel s.c.a.r.l. sono prive del presupposto di legittimazione.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici dell’Associazione Territoriale di appartenenza.