Commissioni di gara sempre più sganciate dalle stazioni appaltanti. E’ la strategia che viene fuori dal pacchetto di novità previste dal correttivo appalti in materia di criteri di aggiudicazione delle gare e nomina delle commissioni giudicatrici.
Il correttivo innanzitutto elimina i riferimenti alla possibilità di nominare commissari interni alle PA per gli appalti sottosoglia.
Dunque anche sotto i 5,2 milioni, al contrario di quanto veniva previsto prima, se il metodo di aggiudicazione è quello dell’offerta più vantaggiosa serve una commissione di esperti esterni.
Il secondo paletto riguarda poi gli appalti di lavori sotto al milione. Anche in questo caso, se si va con l’offerta più vantaggiosa, almeno il presidente di commissione dovrà essere nominato tra esperti esterni. Oltre i due milioni è obbligatoria l’offerta più vantaggiosa e non esistono più deroghe per gli appalti sottosoglia.
Dunque, per tutti gli appalti oltre due milioni sarà obbligatorio nominare commissioni composte da esperti esterni alle PA.
Qualche dubbio può venire sul regime da seguire nella soglia compresa tra uno e due milioni di euro nel caso di assegnazione con l’offerta più vantaggiosa. Infatti a seguire la lettera della norma la possibilità di nominare membri interni con solo il presidente esterno sarebbe valida soltanto per gli appalti sotto il milione di euro «o per quelli che non presentano particolare complessità».
Tenuto conto di quest’ultima precisazione e dell’impianto più generale del codice, l’interpretazione più plausibile dovrebbe essere quella che rende possibile limitare la nomina di esperti esterni al solo presidente di commissione anche per gli appalti compresi tra uno e due milioni (e non solo per i lavori sotto al milione) aggiudicati all’offerta più vantaggiosa.
Il sistema non entrerà però in vigore da subito.
Le linee guida emanate dall’ANAC a fine 2016 stabiliscono infatti che per rendere operativo l’albo servono ancora diversi passaggi. Il primo è l’approvazione del decreto con cui il ministero delle Infrastrutture è chiamato a definire le tariffe di iscrizione all’albo e i compensi massimi da attribuire ai commissari. Dopo arriveranno un nuovo regolamento dell’ANAC (entro il 3 giugno se il DM infrastrutture sarà nel frattempo stato pubblicato) e la delibera dell’ANAC che dichiarerà concluso il periodo transitorio che consente ancora alle PA di gestire le gare con commissari interni.
Per ogni approfondimento è possibile rivolgersi agli uffici della Confindustria Territoriale di appartenenza.