Acciaio, tondino di ferro e bitume, sono questi, secondo il D.M. del Mit pubblicato in Gazzetta, i materiali che nel 2018 hanno visto una dinamica dei prezzi particolarmente vivace (rispetto alla media dei listini dell’anno precedente), il cui costo, in base al sistema di rilevamento listini dei principali materiali da costruzione, potrà essere parzialmente compensato alle imprese che li stanno impiegando nei cantieri (a partire dal 2012 e fino a tutto il 2016).
L’intervento di compensazione si applica solamente ai listini che, nel corso dell’anno osservato, abbiano visto un incremento superiore al 10%. Alle imprese viene riconosciuta una compensazione pari alla metà dell’aumento osservato per la parte di aumento eccedente il 10 per cento.
Più in dettaglio, i listini oggetto di intervento del Mit sono riferiti ai seguenti materiali (con relativa variazione percentuale rilevata e prezzo): Ferro – acciaio tondo per cemento armato (variazione 14,94% – prezzo 0,52 euro/kg); rete elettrosaldata (variazione 13,30% – prezzo 0,53 euro/kg); travi laminate in acciaio di qualsiasi tipo e spessore per impieghi strutturali e per centine (variazione 15,40% – prezzo 0,71 euro/kg); acciaio armonico in trefoli, trecce e fili metallici (variazione 19,15% – prezzo 1,36 euro/kg); bitume (variazione 10,57% – prezzo 44,99 euro/quintale).
Il sistema nel suo complesso, e in particolare quest’ultimo decreto pubblicato dal Mit, sono stati oggetto di forti critiche da parte dei costruttori edili, che si sono riservati azioni legali contro il sistema e il provvedimento ora pubblicato. In occasione infatti della riunione dell’osservatorio, i rappresentanti delle imprese hanno contestato la metodologia della rilevazione dei dati, indicando aumenti dei materiali in molti casi superiori alle variazioni registrate dal Mit.