Home News tematicheEdilizia e territorio DL Rilancio: niente tassa sulle gare, anticipazione al 30% e rifinanziamento Fondo “salva opere”

Via la tassa sulle gare per tutto il 2020 e anticipazione del prezzo elevata al 30% fino al 30 giugno 2021. Sono due delle novità contenute nel decreto Rilancio.

La norma consente di elevare dal 20% al 30% l’anticipo del prezzo per tutte le gare bandite o da bandire fino al 30 giugno 2021.

L’aumento al 30% dell’anticipazione può essere riconosciuto non soltanto nei casi di gare non ancora scadute ma anche nei casi in cui l’impresa abbia già goduto dell’anticipo. In questo caso l’aumento viene riconosciuto per la quota percentuale mancante. Ovviamente l’aumento dell’anticipo deve essere riconosciuto “nei limiti e compatibilmente con le risorse annuali stanziate per ogni singolo intervento a disposizione della stazione appaltante”.

Inoltre viene recuperata l’iniziativa dell’Autorità Anticorruzione per concedere un po’ di ossigeno finanziario alle imprese attive nel mercato degli appalti pubblici. Fino al 31 dicembre viene sospesa la riscossione della “tassa sulle gare” pagata da stazioni appaltanti e imprese. Un contributo di importo variabile tra 30 e 800 euro per le Pa e tra 20 e 500 euro per le imprese, che tutte le stazioni appaltanti e tutti i concorrenti a un procedura d’appalto devono versare in proporzione all’importo del contratto messo in gara. Per coprire i mancati introiti legati al congelamento della tassa fino a fine anno, Anac ricorrerà agli avanzi di bilancio ottenuti grazie all’azione di contenimento dei costi varata negli ultimi anni.

Infine viene rifinanziato, con circa 40 milioni di euro, il fondo “salva opere”.  Il sostegno è destinato a imprese subappaltatrici e subfornitrici vittime del fallimento di main contractor di appalti pubblici che, entrati in difficoltà, hanno interrotto i lavori e i pagamenti ai propri fornitori e mandanti.

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