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Il vincolo alberghiero disposto dal Comune può essere rimosso, se è comprovata la perdita della convenienza economico-produttiva della struttura ricettiva.
E’ quanto ha ribadito il Consiglio di Stato in un recente Parere, reso nell’ambito di un ricorso contro un piano urbanistico comunale che vietava il cambio d’uso a residenza “per le strutture ricettive alberghiere con un numero di camere superiore a 10″.
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che:
- i vincoli ad uso alberghiero – finalizzati alla conservazione del patrimonio immobiliare ricettivo di fondamentale utilità sociale – hanno una natura temporalmente limitata in funzione di esigenze concrete e sono destinati naturalmente ad affievolirsi;
- anche la normativa nazionale in materia va in questa direzione poiché il vincolo di destinazione alberghiera può essere rimosso su richiesta del proprietario se viene comprovata la non convenienza economico-produttiva della struttura ricettiva, nel rispetto dei criteri e delle modalità di rimozione fissate dalle Regioni.