«Per l’Italia, l’attuazione del Pnrr è la principale sfida del prossimo biennio; per il Mezzogiorno in particolare, il buon andamento dei fondamentali economici registrato, da Istat e Svimez, dipende anche dall’andamento degli investimenti pubblici. Non bisogna fermare questa dinamica positiva, tenuto conto che il Piano è nato soprattutto per ricucire i divari e quindi, specie per il Mezzogiorno, è un’opportunità da non perdere. Dobbiamo monitorare con attenzione tutti gli effetti della recente rimodulazione in cui, anche se restano alcune criticità, sono state fatte scelte che vanno nella giusta direzione. Per esempio, il rafforzamento delle anticipazioni finanziarie per i soggetti attuatori e le nuove cabine di coordinamento presso le Prefetture. Queste ultime riprendono una nostra proposta e potranno contribuire a sbloccare le criticità, che cominciamo a percepire in modo evidente, nel rispetto dei cronoprogrammi di investimento. Ecco perché chiediamo di essere coinvolti, insieme alle nostre associazioni, per supportarne l’azione sui territori. Dal lavoro delle cabine potrà emergere anche la necessità di attivare poteri sostitutivi, opzione che riteniamo senz’altro utile, fermo il rispetto del vincolo di territorialità per gli investimenti».
Così Natale Mazzuca, vicepresidente Confindustria per le politiche strategiche per lo sviluppo del Mezzogiorno, in una intervista rilasciata al giornalista Emanuele Imperiali del Corriere del Mezzogiorno.
Di ritardi sul Pnrr nel Mezzogiorno, politiche di coesione, Zes unica per il Sud, politica industriale nazionale declinata territorialmente, opere pubbliche urgenti da realizzare per ammodernare al Sud parla diffusamente il dirigente di Confindustria che affronta il tema dell’autonomia differenziata affermando «è un tema complesso, le cui ricadute vanno valutate con attenzione, verificandone l’impatto diretto e indiretto sul sistema produttivo, senza perdere di vista l’interesse pubblico e il bene comune. Per questo è importante che, durante la fase di concreta definizione dei contenuti che ora si aprirà tra Governo e Regioni, Confindustria venga coinvolta e possa far sentire la voce delle imprese. Imprese che, per crescere, hanno bisogno di coesione sociale e, in un’epoca di competizione giocata su scala globale, di policy e regole chiare e omogenee a livello europeo, prim’ancora che nazionale».
Per la lettura integrale dell’intervista: https://napoli.corriere.it/notizie/economia/24_luglio_01/autonomia-differenziata-mazzucca-anche-le-imprese-vengano-coinvolte-hanno-bisogno-di-coesione-11f589dc-ff63-43a8-9457-fc66aa73bxlk.shtml?refresh_ce