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Svincolo diretto DPI

di admin

Si segnala che Confindustria ha ottenuto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli un chiarimento in merito alla questione in oggetto. Con precedente nota si era provveduto ad informare le imprese dai codici ATECO corrispondenti a quelli dell’allegato 1 del DPCM 22 che le stesse erano abilitate. Tuttavia alcune modifiche apportate alle istruzioni iniziali potevano dare adito a dubbi.

ADM conferma che tutte le imprese riconducibili ai codici ATECO dell’allegato al DPCM, nonché quelle di cui alla lettera d) dello stesso DPCM (attività “funzionali” attive su autorizzazione prefettizia) sono beneficiarie dello svincolo diretto. A riprova, da stamattina compaiono sul sito delle dogane due apposite FAQ chiarificatrici concordate con gli uffici di Confindustria a seguito di specifici quesiti.

La principale preoccupazione dell’Agenzia è che vi sia congruità fra la destinazione d’uso, quantità importate e fabbisogno del destinatario. Inoltre, come noto, permane il problema di garantire uniformità di applicazione da parte degli uffici territoriali. Al riguardo, può essere utile allegare spontaneamente, al modulo del diretto, una nota sintetica specificando, ad esempio che l’azienda è attiva in modalità produttiva fisica (non smart working), il numero di addetti, la durata del ciclo produttivo e/o altri elementi atti a spiegare l’utilizzo medio, o il grado di obsolescenza, dei DPI. Ovvero attestare che la fornitura di DPI da svincolare copre una data percentuale del fabbisogno aziendale. Essendo un atto reso spontaneamente, il suo valore è puramente volto a favorire l’immediata comprensione della fattispecie.

Si allega un breve appunto che illustra le tesi condivise con ADM e le due FAQ citate.

FAQ:

Sono il proprietario un’azienda che opera sulla base dell’autorizzazione del Prefetto della provincia di Pescara nella quale è localizzata la mia attività. Posso beneficiare dello svincolo diretto per l’importazione di DPI ?

La lettera d) del DPCM 22 marzo prevede che sono garantite le “attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui alla lettera e), previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva”. Pertanto le attività come la sua sono assimilate a quelle di pubblica utilità, in quanto ad esse strettamente collegate. Fino a quando sarà valida nei suoi confronti l’autorizzazione del Prefetto, la sua impresa è legittimamente esercitata ed autorizzata alla procedura di svincolo diretto.

Hanno diritto allo svincolo diretto soltanto gli esercenti di servizi pubblici essenziali, o anche tutte le attività di pubblica utilità previste nell’allegato 1 del DPCM 22 marzo modificato dal DM 25 marzo contenente i codici ATECO non sospesi e quelle previste negli altri provvedimenti governativi emergenziali?

L’Ordinanza del Commissario Straordinario n. 6/2020 prevede, tra gli altri, che abbiano diritto allo svincolo diretto i “soggetti che esercitano servizi pubblici essenziali”. La normativa emergenziale adottata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri ha inteso interpretare la qualificazione di servizio pubblico essenziale in senso lato e funzionale al contenimento dell’emergenza sanitaria. Nel DPCM 22 marzo 2020 difatti si legge che sono garantite “le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui alla lettera e)”.

Del resto detta interpretazione è costituzionalmente orientata e conforme, per quanto di competenza di ADM, al principio di buon andamento dell’azione amministrativa e di razionale e corretta organizzazione degli Uffici, atteso che appare pacifico che la PA, laddove una disposizione normativa disponga il funzionamento necessario di determinate attività per permettere al Paese di superare lo stato emergenziale, si debba adeguare al fine di dare l’assistenza amministrativa necessaria a dette attività per il loro corretto e proficuo esercizio. Pertanto ADM, alla luce della predetta interpretazione, consente lo svincolo diretto a tutte le attività di cui alla nota allegata e a tutti i servizi definiti di pubblica utilità dai provvedimenti emergenziali.

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