Sono in vigore dal 29 aprile 2022 le nuove disposizioni che modificano le norme contenute nel DPR 380/2001 “Testo Unico Edilizia” in tema di classificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione nell’ambito della ristrutturazione edilizia qualora riguardanti gli immobili soggetti a tutela ai sensi del D.lgs. 42/2004.
Grazie all’intensa azione di sensibilizzazione da parte del sistema ANCE è ora possibile eseguire come ristrutturazione edilizia “pesante”, previa presentazione del Permesso di costruire o della SCIA in alternativa al Permesso di costruire, gli interventi demo-ricostruttivi con diverse caratteristiche (sagoma, prospetti, sedime, volume ecc.) sugli immobili ricadenti nelle aree vincolate per legge ai sensi dell’art. 142 del D.lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Le novità previste in sede di conversione del Decreto Energia intervengono a risolvere, seppur parzialmente, la questione sorta con il Decreto Legge 76/2020 che non consente di inquadrare come ristrutturazione edilizia le operazioni di demolizione con ricostruzione con caratteristiche diverse da quelle preesistenti, qualora interessanti gli immobili soggetti a tutela ai sensi del D.lgs. 42/2004.
In questi casi, i lavori vengono classificati come nuova costruzione, categoria edilizia che nella maggior parte dei casi non è consentita dai piani urbanistici dei comuni e comunque non può beneficiare di numerosi incentivi fiscali attualmente previsti per l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico.
La modifica inserita dalla Legge di conversione del Decreto Energia interviene a porre un’eccezione a questa regola con riferimento ad una specifica tipologia di aree soggette a vincolo paesaggistico, ossia quelle individuate e tutelate per legge ai sensi dell’articolo 142 del D.lgs. 24/2004 (cd. aree ex Galasso).
Al di là del miglioramento apportato dalle modifiche introdotte dal Decreto Energia, si evidenzia la necessità di un nuovo intervento legislativo che, in linea con le esigenze della città contemporanea e garantendo la massima salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico, consenta di intervenire sui numerosissimi manufatti privi di pregio e spesso incongrui rispetto al contesto significativo, che oggi più che mai necessitano di essere rigenerati.