Chiusa la stagione del Superbonus si annuncia un 2024 di passione per le costruzioni. In base alle previsioni comunicate dall’Ance, durante l’assemblea dell’associazione costruttori che si è svolta a Roma, quest’anno gli investimenti chiuderanno in calo del 7,4% rispetto all’anno scorso.
In particolare sarà il settore della riqualificazione a soffrire di più: il contraccolpo dell’addio ai maxi-incentivi farà crollare di ben il 27% gli investimenti nel recupero edilizio. Il deciso aumento degli investimenti in opere pubbliche, sostenuto dai progetti legati al Pnrr, stimato in un +20%, non sarà sufficiente a controbilanciare la pesante caduta delle riqualificazioni anche perché nel 2024 sono previsti in calo anche gli investimenti in nuove abitazioni (-4,7%) e nel non residenziale privato (-1 per cento).
“Il più grande indiziato di sperpero pubblico degli ultimi anni è stato il Superbonus 110%” ma sono stati “evidenziati solo gli aspetti negativi di una misura che nel biennio 2021-2022 ha consentito all’Italia di crescere a ritmi superiori a quelli della Cina, (+12,3% Pil contro il loro +11,3%)”. Lo ha detto la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, all’Assemblea annuale, avvertendo che “ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani”.
“La direttiva Case green offre delle opportunità che bisogna cogliere senza timore”. Ha detto ancora la presidente Ance Federica Brancaccio sottolineando che i vantaggi sono enormi per tutti per tutti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica”. Infatti, “una casa meno inquinante potrà far risparmiare fino alla metà della bolletta”.
Numerosa la delegazione degli imprenditori calabresi presenti all’assemblea. A guidarla il vicepresidente Ance con la delega al Mezzogiorno e Isole Giovan Battista Perciaccante con il presidente Ance Calabria Roberto Rugna, i presidenti di Ance Cosenza Giuseppe Galiano, di Ance Catanzaro Luigi Alfieri, di Ance Reggio Calabria Michele Laganà. Presenti i direttori Luigi Leone, Rosario Branda, Dario Lamanna, Antonino Tropea.
«Abbiamo davanti tante sfide sia sulle politiche industriali europee che qui in Italia. Sulla politiche industriali europee guardiamo ovviamente a competitività e nucleare. Stiamo cominciando a lavorare insieme al ministro Salvini con dei tavoli proprio sui questi temi. Sulle politiche del nostro Paese abbiamo messo al centro due cose: la logistica e i trasporti, perché su 27 Paesi noi oggi siamo il diciannovesimo mentre la Germania è il quarto. Quindi abbiamo bisogno di infrastrutture». Lo ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini presente all’assemblea insieme al vicepresidente con delega allo sviluppo del Sud Natale Mazzuca. «Dall’altro lato – ha aggiunto Orsini – abbiamo bisogno di capitale umano. Non riusciamo ad essere attrattivi e dunque abbiamo bisogno di dare appartamenti e case a costi sostenibili ai nostri ragazzi che vengono a lavorare nelle nostre industrie e nelle nostre imprese. Per questo abbiamo bisogno di fare un grande Piano casa insieme per dare una risposta seria e concreta a chi lavora da noi».