Roma, 02.02.2017 – E’ stato firmato dalla Conferenza delle Regioni e da Federterme, l’Accordo per l’erogazione delle prestazioni termali per il triennio 2016-2018.
L’intesa raggiunta è stata perfezionata dopo una trattativa tra Federterme e la Commissione Salute durata oltre un anno ed iniziata successivamente allo stanziamento di risorse dedicate – 5 milioni di euro all’anno per tre anni – nella Legge di Stabilità per l’anno 2016, dopo un’attenta verifica sull’andamento della spesa termale, per la quale vige ormai, da più di 15 anni, un meccanismo di controllo che ha sostanzialmente anticipato quello dei costi standard. L’incremento della quota destinata dalle imprese del settore alla ricerca scientifica, che passa dallo 0,30% allo 0,40% del fatturato SSN lordo ticket, è, secondo Federterme, uno dei punti maggiormente qualificanti dell’intesa, per un comparto che, negli ultimi anni, ha puntato molto sulla qualità delle prestazioni erogate e sull’individuazione di spazi che ne accrescano il ruolo nell’ambito del Sistema Sanitario del Paese.
E’ inoltre prevista l’attivazione di un tavolo Federterme, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Sogei, per l’adozione in tempi brevi della ricetta dematerializzata ed il correlato inserimento delle imprese termali nel sistema Tessera Sanitaria, strumento utile a tenere sotto controllo in tempo reale il costo delle prestazioni termali per il Servizio Sanitario Nazionale.
“E’ un risultato molto importante – ha spiegato il presidente di Federterme, la Federazione italiana delle industrie termali, Costanzo Jannotti Pecci, accompagnato dal direttore Generale Aurelio Crudeli – portiamo a casa un aumento del 3% delle tariffe. Molti non sanno che i costi del comparto termale sono da molti anni ‘costi standard’. E’ stato inoltre incrementato il fondo per la ricerca scientifica”.
A carico del Servizio Sanitario nazionale per le terapie termali ci saranno 130 milioni l’anno, per i tre anni dell’accordo. “Le terapie termali significano anche meno spesa per medicinali e ricoveri per una serie di terapie”, ha ricordato infine Jannotti Pecci.