Confindustria, nell’elaborare il Progetto Mare, ha certamente fatto emergere come la risorsa mare debba configurarsi un tema decisivo e strategico per lo sviluppo dell’intero Paese. E lo è di più per il Mezzogiorno ed anche per la regione Calabria che conta 800 km di costa, con Gioia Tauro, sul Tirreno, il più grande porto di transhipment del Mediterraneo, e con Crotone e Corigliano, sullo Jonio, nodi strategici di interconnessione sul piano della logistica e del turismo.
Ad un’efficace politica di economia del mare devono essere necessariamente legate, peraltro, le azioni si sviluppo sulle ZES che rappresentano certamente fattori competitivi e contesti di attrazione e di investimenti anche esteri.
Logistica e portualità, nonché diportistica e turismo, infatti, possono e devono configurarsi per la Calabria come opportunità di crescita anche per migliorare le condizioni di contesto competitivo con una forte accelerazione sul versante dell’innovazione e della digitalizzazione e con un’attenzione altissima sulla formazione delle competenze necessarie e funzionali ai nuovi modelli di sistema produttivo.
Non è un caso che le potenzialità offerte dal Progetto Mare si configurano asse portante del patto dello Sviluppo che Unindustria Calabria ha promosso al tavolo istituzionale della cabina di regia, istituita presso la Regione Calabria, che avrà il compito di indirizzare le azioni degli investimenti strategici dei prossimi anni previsti dalla Programmazione Comunitaria.